Lungi dal rappresentare un semplice riflesso del sé e del suo orientamento nel reale, lo schermo (di una videocamera, di una tv, di una macchinetta fotografica) apre allo sguardo una dimensione, quella virtuale, tutta particolare, che lo scompone e ridefinisce: non più l'io, ma lo schermo stesso diventa il punto di fuga dell'orizzonte di manifestazione, rispetto a cui il soggetto è a un tempo coinvolto e respinto. Ma il virtuale non si oppone al reale, né lo completa, così come non si limita a rifletterlo. Il virtuale è tale solo rispetto al reale - il virtuale è reale - perché le due dimensioni si aprono, si innestano, si incorporano a vicenda, pur non integrandosi mai del tutto.

La virtualità del reale

Riccardo Panattoni
2018-01-01

Abstract

Lungi dal rappresentare un semplice riflesso del sé e del suo orientamento nel reale, lo schermo (di una videocamera, di una tv, di una macchinetta fotografica) apre allo sguardo una dimensione, quella virtuale, tutta particolare, che lo scompone e ridefinisce: non più l'io, ma lo schermo stesso diventa il punto di fuga dell'orizzonte di manifestazione, rispetto a cui il soggetto è a un tempo coinvolto e respinto. Ma il virtuale non si oppone al reale, né lo completa, così come non si limita a rifletterlo. Il virtuale è tale solo rispetto al reale - il virtuale è reale - perché le due dimensioni si aprono, si innestano, si incorporano a vicenda, pur non integrandosi mai del tutto.
2018
virtuale, reale, immagine
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/978981
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact