Introduzione Le conversazioni tra bambino e caregiver costituiscono un importante contesto di sviluppo (Fivush, Haden, & Reese, 2006). Tra i diversi tipi di conversazioni diadiche assume particolare rilievo il reminiscing, che consiste in una conversazione tra bambino e caregiver su eventi passati vissuti 93 insieme (Reese & Brown, 2000). Molti studi hanno indagato lo stile genitoriale di reminiscing, rilevando come esso favorisca nel bambino una condizione di benessere emotivo e psicologico (Sales & Fivush, 2005). Tuttavia, ancora pochi sono gli studi che analizzano le abitudini di reminiscing nella quotidianità (Kulkofsky & Koh, 2009). Pertanto, data la risonanza teorica e applicativa del reminiscing, il presente studio ha l’obiettivo di approfondire come i genitori valutano e con che frequenza attuano tale tipologia di conversazione con i loro bambini. Metodo Partecipano allo studio 30 genitori di età compresa tra 25 e 50 anni (M=39.07, SD=5.63) di bambini (13 maschi e 17 femmine) di età prescolare e scolare (range 4-10, M= 6,72 anni, SD=1.75) reclutati in diverse scuole del Nord Italia. A tutti i partecipanti è stato proposto il Caregiver Child Reminiscence Scale (Kulkofsky & Koh, 2009), un questionario self-report su scala likert a 7 punti, (da 1 “molto raramente” a 7 “molto spesso”), atto a valutare le abitudini di reminiscing nella diade genitore-bambino e il valore che l’adulto vi attribuisce. Lo strumento è composto da sette categorie: conversazione, mantenimento delle relazioni, controllo comportamentale, risoluzione dei problemi, controllo delle emozioni, funzioni relative al sé, funzioni cognitive. Risultati I punteggi medi relativi all’utilizzo del reminiscing indicano come tale pratica sia un’attività comune in diadi genitore-bambino (M= 5.83; SD= 1.11). L’analisi della varianza a misure ripetute mostra una differenza statisticamente significativa tra l’utilizzo delle sette categorie presenti nel test [F(6.174)= 11.93, p <.001]. In particolare, confronti post hoc, con correzione di Bonferroni, evidenziano una differenza per quanto riguarda la categoria funzioni cognitive rispetto alle altre (tutti i p < .001). Tale risultato è indicativo del fatto che i genitori attribuiscono meno importanza a stimolare, attraverso il ricordo congiunto, le capacità cognitive dei loro bambini. Conclusioni I dati dello studio riportano che i genitori sono soliti attuare il reminiscing con i loro figli al fine di stimolarli nella conversazione, cercare di stabilire e mantenere le relazioni ponendo attenzione ad aspetti di regolazione emotiva e comportamentale. I genitori, inoltre, aiutano i figli a fronteggiare in maniera più adeguata situazioni problematiche e stressogene rafforzando la costruzione del sé in crescita del bambino. Nonostante il limite dovuto alla scarsa numerosità del campione, per cui sono necessarie ulteriori analisi, i risultati presentati posso essere utili anche per la progettazione di training specifici.

VALUTARE LE ABITUDINI DI REMINISCING IN GENITORI DI BAMBINI PRESCOLARI E SCOLARI: UNO STUDIO ESPLORATIVO

Majorano, Marinella
2016-01-01

Abstract

Introduzione Le conversazioni tra bambino e caregiver costituiscono un importante contesto di sviluppo (Fivush, Haden, & Reese, 2006). Tra i diversi tipi di conversazioni diadiche assume particolare rilievo il reminiscing, che consiste in una conversazione tra bambino e caregiver su eventi passati vissuti 93 insieme (Reese & Brown, 2000). Molti studi hanno indagato lo stile genitoriale di reminiscing, rilevando come esso favorisca nel bambino una condizione di benessere emotivo e psicologico (Sales & Fivush, 2005). Tuttavia, ancora pochi sono gli studi che analizzano le abitudini di reminiscing nella quotidianità (Kulkofsky & Koh, 2009). Pertanto, data la risonanza teorica e applicativa del reminiscing, il presente studio ha l’obiettivo di approfondire come i genitori valutano e con che frequenza attuano tale tipologia di conversazione con i loro bambini. Metodo Partecipano allo studio 30 genitori di età compresa tra 25 e 50 anni (M=39.07, SD=5.63) di bambini (13 maschi e 17 femmine) di età prescolare e scolare (range 4-10, M= 6,72 anni, SD=1.75) reclutati in diverse scuole del Nord Italia. A tutti i partecipanti è stato proposto il Caregiver Child Reminiscence Scale (Kulkofsky & Koh, 2009), un questionario self-report su scala likert a 7 punti, (da 1 “molto raramente” a 7 “molto spesso”), atto a valutare le abitudini di reminiscing nella diade genitore-bambino e il valore che l’adulto vi attribuisce. Lo strumento è composto da sette categorie: conversazione, mantenimento delle relazioni, controllo comportamentale, risoluzione dei problemi, controllo delle emozioni, funzioni relative al sé, funzioni cognitive. Risultati I punteggi medi relativi all’utilizzo del reminiscing indicano come tale pratica sia un’attività comune in diadi genitore-bambino (M= 5.83; SD= 1.11). L’analisi della varianza a misure ripetute mostra una differenza statisticamente significativa tra l’utilizzo delle sette categorie presenti nel test [F(6.174)= 11.93, p <.001]. In particolare, confronti post hoc, con correzione di Bonferroni, evidenziano una differenza per quanto riguarda la categoria funzioni cognitive rispetto alle altre (tutti i p < .001). Tale risultato è indicativo del fatto che i genitori attribuiscono meno importanza a stimolare, attraverso il ricordo congiunto, le capacità cognitive dei loro bambini. Conclusioni I dati dello studio riportano che i genitori sono soliti attuare il reminiscing con i loro figli al fine di stimolarli nella conversazione, cercare di stabilire e mantenere le relazioni ponendo attenzione ad aspetti di regolazione emotiva e comportamentale. I genitori, inoltre, aiutano i figli a fronteggiare in maniera più adeguata situazioni problematiche e stressogene rafforzando la costruzione del sé in crescita del bambino. Nonostante il limite dovuto alla scarsa numerosità del campione, per cui sono necessarie ulteriori analisi, i risultati presentati posso essere utili anche per la progettazione di training specifici.
2016
reminiscing, mamma-bambino, comunicazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/961337
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