Il ruolo della teoresi pedagogica è essenziale per pensare l’educazione secondo quella «coscienza critica» che «non si accontenta di partecipare a situazioni educative senza accettare che l’educazione diventi un problema: sarà vera educazione? L’avrò condotta bene? Riuscirà egli una persona bene educata?» (De Giacinto). Il pericolo che la teoresi pedagogica può correre oggi, in particolare per la sua componente marcatamente filosofica, è che limiti il suo campo di azione a livello delle analisi e delle riflessioni tra pedagogisti e tra questi e gli studiosi degli altri saperi interessati all’educazione. Se così fosse alla teoresi pedagogica verrebbe a mancare il supporto della sua funzionalità e quindi del valore che può derivare dall’essere uno strumento importante nella pratica quotidiana del lavoro di educatori e pedagogisti. Se questa conferma della sua funzionalità davvero non ci fosse, perché mai gli studenti che si preparano alla professione di educatore dovrebbero interessarsi ad essa? La didattica universitaria pone di continuo il singolo docente e il corso di laurea di fronte alla costante e insistente richiesta, da parte degli studenti, di una preparazione “pratica” (mediante tirocini, laboratori) e di un sapere “pratico” (di tipo metodologico ed empirico). Tendenzialmente non saprebbero che farsene della teoresi pedagogica. A fronte di ciò, il compito (in particolare del pedagogista generale e del filosofo dell’educazione), sembra essere duplice: da una parte dimostrare che anche la dimensione teoretica del sapere pedagogico ha un ruolo essenziale nella formazione al lavoro educativo: dall’altra, vi è il compito di formare gli studenti a riconoscere la presenza e l’importanza della dimensione teoretica, nascosta tra le pieghe del linguaggio e dunque dell’azione educativa. In definitiva, il primo compito della teoresi pedagogica sembra essere un compito di carattere ermeneutico (Gadamer): “comprendere” e “interpretare” il senso dell’educazione, affinché i futuri educatori professionali sappiano “riconoscere” tale senso “applicando” alla lettura dell’esperienza educativa anche un approccio conoscitivo di tipo teoretico.

Il ruolo della teoresi pedagogica nella formazione dei futuri educatori

Loro, Daniele
2016-01-01

Abstract

Il ruolo della teoresi pedagogica è essenziale per pensare l’educazione secondo quella «coscienza critica» che «non si accontenta di partecipare a situazioni educative senza accettare che l’educazione diventi un problema: sarà vera educazione? L’avrò condotta bene? Riuscirà egli una persona bene educata?» (De Giacinto). Il pericolo che la teoresi pedagogica può correre oggi, in particolare per la sua componente marcatamente filosofica, è che limiti il suo campo di azione a livello delle analisi e delle riflessioni tra pedagogisti e tra questi e gli studiosi degli altri saperi interessati all’educazione. Se così fosse alla teoresi pedagogica verrebbe a mancare il supporto della sua funzionalità e quindi del valore che può derivare dall’essere uno strumento importante nella pratica quotidiana del lavoro di educatori e pedagogisti. Se questa conferma della sua funzionalità davvero non ci fosse, perché mai gli studenti che si preparano alla professione di educatore dovrebbero interessarsi ad essa? La didattica universitaria pone di continuo il singolo docente e il corso di laurea di fronte alla costante e insistente richiesta, da parte degli studenti, di una preparazione “pratica” (mediante tirocini, laboratori) e di un sapere “pratico” (di tipo metodologico ed empirico). Tendenzialmente non saprebbero che farsene della teoresi pedagogica. A fronte di ciò, il compito (in particolare del pedagogista generale e del filosofo dell’educazione), sembra essere duplice: da una parte dimostrare che anche la dimensione teoretica del sapere pedagogico ha un ruolo essenziale nella formazione al lavoro educativo: dall’altra, vi è il compito di formare gli studenti a riconoscere la presenza e l’importanza della dimensione teoretica, nascosta tra le pieghe del linguaggio e dunque dell’azione educativa. In definitiva, il primo compito della teoresi pedagogica sembra essere un compito di carattere ermeneutico (Gadamer): “comprendere” e “interpretare” il senso dell’educazione, affinché i futuri educatori professionali sappiano “riconoscere” tale senso “applicando” alla lettura dell’esperienza educativa anche un approccio conoscitivo di tipo teoretico.
2016
9788867092048
Educazione, Pedagogia, Educatore, Formazione
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
12 (2016) Ruolo teoresi pedag. nella formaz. educat (Anicia).pdf

solo utenti autorizzati

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Accesso ristretto
Dimensione 1.72 MB
Formato Adobe PDF
1.72 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/945160
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact