Il contributo affronta da una particolare prospettiva, che è quella dei rapporti intercorrenti tra la legge delega per la riforma del diritto societario e il testo del codice civile sulla base di questa riformato, alcuni profili del tema delle modifiche che i soci di s.r.l. possono apportare, in sede statutaria, ai diritti ad essi spettanti secondo il regime legale.Si intende, in particolare, approfondire se, e in quale misura, la legge delega, alla luce delle sue interazioni con il decreto legislativo che l’ha attuata, possa effettivamente porsi alla base di interpretazioni per lo più riduttive del quoziente di autonomia statutaria riconoscibile ai soci.Sulla scorta del primario ruolo svolto dalla legge delega nell’interpretazione del decreto delegato, e dell’esame dei principi generali in essa contenuti relativi ai diritti dei soci, ci si sofferma sul rapporto, a volte problematico, tra rilevanza centrale del socio e autonomia statutaria, di cui si propone una ricostruzione in termini di sintesi, non di antitesi, e su alcune interpretazioni dottrinali che tendono a ricostruire in termini eccessivamente restrittivi l’autonomia spettante ai soci, a volte sopravvalutando il rilievo delle indicazioni contenute nella relazione al decreto delegato.Alla luce delle indicazioni complessivamente emergenti dal sistema, si possono sottolineare le importanti implicazioni ermeneutiche che derivano dall’interazione tra legge delega e decreto delegato, criticando, viceversa, la tendenza a sopravvalutare l’argomento psicologico, e quindi le indicazioni contenute nella relazione al decreto di riforma.

La tutela dei diritti della minoranza nella s.r.l. alla luce dell'interazione tra legge delega e decreto delegato

BUTTURINI, Paolo
2014-01-01

Abstract

Il contributo affronta da una particolare prospettiva, che è quella dei rapporti intercorrenti tra la legge delega per la riforma del diritto societario e il testo del codice civile sulla base di questa riformato, alcuni profili del tema delle modifiche che i soci di s.r.l. possono apportare, in sede statutaria, ai diritti ad essi spettanti secondo il regime legale.Si intende, in particolare, approfondire se, e in quale misura, la legge delega, alla luce delle sue interazioni con il decreto legislativo che l’ha attuata, possa effettivamente porsi alla base di interpretazioni per lo più riduttive del quoziente di autonomia statutaria riconoscibile ai soci.Sulla scorta del primario ruolo svolto dalla legge delega nell’interpretazione del decreto delegato, e dell’esame dei principi generali in essa contenuti relativi ai diritti dei soci, ci si sofferma sul rapporto, a volte problematico, tra rilevanza centrale del socio e autonomia statutaria, di cui si propone una ricostruzione in termini di sintesi, non di antitesi, e su alcune interpretazioni dottrinali che tendono a ricostruire in termini eccessivamente restrittivi l’autonomia spettante ai soci, a volte sopravvalutando il rilievo delle indicazioni contenute nella relazione al decreto delegato.Alla luce delle indicazioni complessivamente emergenti dal sistema, si possono sottolineare le importanti implicazioni ermeneutiche che derivano dall’interazione tra legge delega e decreto delegato, criticando, viceversa, la tendenza a sopravvalutare l’argomento psicologico, e quindi le indicazioni contenute nella relazione al decreto di riforma.
2014
9788849529555
legge delega di riforma del diritto societario, decreto legislativo di attuazione, autonomia statutaria nella s.r.l.
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