La tesi si prefigge di studiare il corpus di figure femminili che sono coinvolte in attività economiche e produttive nell'Italia romana tra la tarda età repubblicana e la piena età imperiale. Queste donne sono coinvolte nello sfruttamento di un’opportunità economica basata su un’attività produttiva o commerciale, testimoniata direttamente dall’epigrafia dell’instrumentum. La presenza del nome sul materiale prodotto permette di ricondurre a loro la responsabilità dell’attività e possono dunque essere considerate “imprenditrici”, in senso lato o in senso stretto, a seconda del livello di responsabilità giuridica e del coinvolgimento detenuto. La ricerca ha preso avvio con la raccolta di tutte le attestazioni di nomi femminili noti nell’ambito dell’instrumentum inscriptum, in relazione alle categorie di supporto epigrafico che presentano marchi di produzione o iscrizioni pertinenti alle fasi di produzione e distribuzione dei beni. Le categorie di materiali che hanno restituito nomi femminili sono innanzitutto le produzioni laterizie (mattoni e tegole) e, in stretta correlazione a esse, le produzioni di contenitori da stoccaggio e da trasporto e la ceramica pesante (anfore, dolia, mortaria, terrecotte architettoniche); seguono, in percentuale inferiore, il vetro, la ceramica fine da mensa, le laminette plumbee. Il territorio che si è preso in esame è quello dell’Italia romana in epoca imperiale, secondo l’organizzazione amministrativa in undici Regiones voluta dall’imperatore Augusto. L’arco cronologico in cui rientrano le testimonianze epigrafiche raccolte si estende dal I secolo a.C. al III secolo d.C. Si è scelto di organizzare la sezione prosopografica in schede dedicate alle singole figure femminili individuate. Per ogni donna sono state raccolte tutte le testimonianze epigrafiche riconducibili all’attività svolta, a cui si aggiungono, ove presenti, i dati forniti da altre tipologie di fonti. Sulla base di tale documentazione, si è cercato di ricostruire innanzitutto il tipo di attività economica condotta e il ruolo ricoperto nella gestione della produzione. Si è cercato poi di collocare l’attività nel contesto cronologico e territoriale di pertinenza, di risalire ai rapporti con la famiglia di provenienza in senso stretto o con la gens di appartenenza, e, nei casi in cui questo è risultato possibile, di approfondire le dinamiche famigliari, ereditarie o matrimoniali di gestione e investimento del patrimonio.

The thesis aims to study the role of businesswomen involved in economical and productive activities, documented between the late Republic and the late III century AD on the territory of Roman Italy. Their activity and their involvement in the exploitation of landed property, production and commercialization is well documented by epigraphic evidence, primarily the epigraphy on instrumentum inscriptum. The presence of female names is documented on different categories of instrumentum: the main category is constituted by construction materials (brick and tiles) and ceramic as amphorae, dolia and mortaria. A smaller percentage is represented by glass containers, fine samian ware, lead tablets bearing inscriptions related to textile production. The geographical area considered follows the Augustan organization of Italy in administrative Regiones. The chronological time frame develops from the 1st century BC to the late 3rd century AD. Each prosopographical record is based first of all on a re-examination of the epigraphical evidence; this data is then connected with other sources, for example literary or juridical. The aim of each reconstruction is to shape and understand in the most comprehensive way the nature and the extent of the economic activity carried on by each woman, and the role they had in the administration of the financial side of the enterprise, their involvement in the distribution and commercialization of the finished product. Each activity has been linked with the territory of origin of the family, when possible, and with the political and social power gained by members of the family.

Donne imprenditrici nell'Italia romana

Braito, Silvia
2016-01-01

Abstract

The thesis aims to study the role of businesswomen involved in economical and productive activities, documented between the late Republic and the late III century AD on the territory of Roman Italy. Their activity and their involvement in the exploitation of landed property, production and commercialization is well documented by epigraphic evidence, primarily the epigraphy on instrumentum inscriptum. The presence of female names is documented on different categories of instrumentum: the main category is constituted by construction materials (brick and tiles) and ceramic as amphorae, dolia and mortaria. A smaller percentage is represented by glass containers, fine samian ware, lead tablets bearing inscriptions related to textile production. The geographical area considered follows the Augustan organization of Italy in administrative Regiones. The chronological time frame develops from the 1st century BC to the late 3rd century AD. Each prosopographical record is based first of all on a re-examination of the epigraphical evidence; this data is then connected with other sources, for example literary or juridical. The aim of each reconstruction is to shape and understand in the most comprehensive way the nature and the extent of the economic activity carried on by each woman, and the role they had in the administration of the financial side of the enterprise, their involvement in the distribution and commercialization of the finished product. Each activity has been linked with the territory of origin of the family, when possible, and with the political and social power gained by members of the family.
2016
epigrafia latina, storia romana, instrumentum inscriptum, storia economica del mondo antico,
La tesi si prefigge di studiare il corpus di figure femminili che sono coinvolte in attività economiche e produttive nell'Italia romana tra la tarda età repubblicana e la piena età imperiale. Queste donne sono coinvolte nello sfruttamento di un’opportunità economica basata su un’attività produttiva o commerciale, testimoniata direttamente dall’epigrafia dell’instrumentum. La presenza del nome sul materiale prodotto permette di ricondurre a loro la responsabilità dell’attività e possono dunque essere considerate “imprenditrici”, in senso lato o in senso stretto, a seconda del livello di responsabilità giuridica e del coinvolgimento detenuto. La ricerca ha preso avvio con la raccolta di tutte le attestazioni di nomi femminili noti nell’ambito dell’instrumentum inscriptum, in relazione alle categorie di supporto epigrafico che presentano marchi di produzione o iscrizioni pertinenti alle fasi di produzione e distribuzione dei beni. Le categorie di materiali che hanno restituito nomi femminili sono innanzitutto le produzioni laterizie (mattoni e tegole) e, in stretta correlazione a esse, le produzioni di contenitori da stoccaggio e da trasporto e la ceramica pesante (anfore, dolia, mortaria, terrecotte architettoniche); seguono, in percentuale inferiore, il vetro, la ceramica fine da mensa, le laminette plumbee. Il territorio che si è preso in esame è quello dell’Italia romana in epoca imperiale, secondo l’organizzazione amministrativa in undici Regiones voluta dall’imperatore Augusto. L’arco cronologico in cui rientrano le testimonianze epigrafiche raccolte si estende dal I secolo a.C. al III secolo d.C. Si è scelto di organizzare la sezione prosopografica in schede dedicate alle singole figure femminili individuate. Per ogni donna sono state raccolte tutte le testimonianze epigrafiche riconducibili all’attività svolta, a cui si aggiungono, ove presenti, i dati forniti da altre tipologie di fonti. Sulla base di tale documentazione, si è cercato di ricostruire innanzitutto il tipo di attività economica condotta e il ruolo ricoperto nella gestione della produzione. Si è cercato poi di collocare l’attività nel contesto cronologico e territoriale di pertinenza, di risalire ai rapporti con la famiglia di provenienza in senso stretto o con la gens di appartenenza, e, nei casi in cui questo è risultato possibile, di approfondire le dinamiche famigliari, ereditarie o matrimoniali di gestione e investimento del patrimonio.
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