Non vi è luogo del "Dei delitti e delle pene" che sia sfuggito all’esplorazione della scienza giuridica, così come non vi è argomento, legato all’immortale fortuna di quest’opera, che non si sia distinto per longevità ed attrattività, a maggior ragione se capace, all’infuori di una favorevole contingenza, di attraversare con successo la diacronia della storia del diritto. Capacità ampiamente e diversamente provata, nel corso dei secoli, dall’antico e dibattuto tema della grazia, qui prescelto fra gli argomenti che più si dimostrano adatti a celebrare, insieme, l’attualità e la storicità dello scritto beccariano, distinguendosi per una congenita multidisciplinarietà e per la conseguente vocazione ad occupare uno spazio concettuale assai vasto e mutevole.
Brevi note sull'eclissi della 'grazia' nel "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria
PEDRAZZA GORLERO, Cecilia
2015-01-01
Abstract
Non vi è luogo del "Dei delitti e delle pene" che sia sfuggito all’esplorazione della scienza giuridica, così come non vi è argomento, legato all’immortale fortuna di quest’opera, che non si sia distinto per longevità ed attrattività, a maggior ragione se capace, all’infuori di una favorevole contingenza, di attraversare con successo la diacronia della storia del diritto. Capacità ampiamente e diversamente provata, nel corso dei secoli, dall’antico e dibattuto tema della grazia, qui prescelto fra gli argomenti che più si dimostrano adatti a celebrare, insieme, l’attualità e la storicità dello scritto beccariano, distinguendosi per una congenita multidisciplinarietà e per la conseguente vocazione ad occupare uno spazio concettuale assai vasto e mutevole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.