Nella prima parte del libro le idee e le opere di Calvino, in particolare alcune delle Cosmicomiche, sono indagate in un serrato confronto con Leopardi (indicato dallo stesso Calvino come modello fantastico) e con un reticolo di letture dove si intrecciano le favole di Ovidio e la scienza moderna, la teoria del mito del maestro einaudiano Cesare Pavese e le invenzioni surreali della scena letteraria francese. Dopo un intermezzo dedicato a due Canti emblematici del rapporto con il mondo animato degli antichi (la canzone Alla Primavera e il frammento Odi, Melisso), la seconda parte prova a seguire, alle spalle di Calvino, altri momenti di una linea leopardiana della narrativa italiana del Novecento. Tenendo sempre di mira i miti lunari (innanzitutto l'immagine della luna staccata dal cielo, il cui influsso arriva fino all'ultimo film di Federico Fellini), l'indagine attraversa l'opera e la riflessione di Tommaso Landolfi per chiudersi sulle pagine di Antonio Delfini, autore di quel Ricordo della Basca che, come La pietra lunare di Landolfi, sembra voler rendere omaggio a Leopardi proprio in concomitanza col centenario del 1937. Indice del volume: Premessa: «più che poeta e più che uomo». PARTE PRIMA Calvino e Leopardi: idee a confronto. Il racconto di un altro mondo: Calvino, Leopardi e il fantastico italiano. La luna di Calvino, tra Leopardi e Pavese. Dal mito alla letteratura: per un Calvino “segreto”. INTERMEZZO Nel cielo di Ovidio: Leopardi e le favole antiche. Il sogno di Alceta: dagli errori antichi al fantastico moderno. PARTE SECONDA La luna staccata dal cielo: storia di un'immagine da Leopardi a Fellini. Landolfi: una filosofia leopardiana. Landolfi, la montagna, la luna. Delfini, Leopardi e l'invenzione della Basca.

Le avventure della luna. Leopardi, Calvino e il fantastico italiano

SANDRINI, Giuseppe
2014-01-01

Abstract

Nella prima parte del libro le idee e le opere di Calvino, in particolare alcune delle Cosmicomiche, sono indagate in un serrato confronto con Leopardi (indicato dallo stesso Calvino come modello fantastico) e con un reticolo di letture dove si intrecciano le favole di Ovidio e la scienza moderna, la teoria del mito del maestro einaudiano Cesare Pavese e le invenzioni surreali della scena letteraria francese. Dopo un intermezzo dedicato a due Canti emblematici del rapporto con il mondo animato degli antichi (la canzone Alla Primavera e il frammento Odi, Melisso), la seconda parte prova a seguire, alle spalle di Calvino, altri momenti di una linea leopardiana della narrativa italiana del Novecento. Tenendo sempre di mira i miti lunari (innanzitutto l'immagine della luna staccata dal cielo, il cui influsso arriva fino all'ultimo film di Federico Fellini), l'indagine attraversa l'opera e la riflessione di Tommaso Landolfi per chiudersi sulle pagine di Antonio Delfini, autore di quel Ricordo della Basca che, come La pietra lunare di Landolfi, sembra voler rendere omaggio a Leopardi proprio in concomitanza col centenario del 1937. Indice del volume: Premessa: «più che poeta e più che uomo». PARTE PRIMA Calvino e Leopardi: idee a confronto. Il racconto di un altro mondo: Calvino, Leopardi e il fantastico italiano. La luna di Calvino, tra Leopardi e Pavese. Dal mito alla letteratura: per un Calvino “segreto”. INTERMEZZO Nel cielo di Ovidio: Leopardi e le favole antiche. Il sogno di Alceta: dagli errori antichi al fantastico moderno. PARTE SECONDA La luna staccata dal cielo: storia di un'immagine da Leopardi a Fellini. Landolfi: una filosofia leopardiana. Landolfi, la montagna, la luna. Delfini, Leopardi e l'invenzione della Basca.
2014
9788831720953
Leopardi, Novecento, narrativa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/923786
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