INTRODUZIONE: alcuni marcatori biochimici plasmatici, sia di natura lipidica che non, hanno dimostrato di avere un potere predittivo di eventi maggiori cardiovascolari, ma esistono pochi dati in letteratura sul loro ruolo e potere predittivo in prevenzione secondaria cardiovascolare. OBIETTIVO: lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’esistenza di una associazione tra alcuni biomarcatori (UACR, PCR alta sensibilità, Nt-proBNP, Lp (a), ApoA e ApoB) ed il rischio cardiovascolare (endpoint primario combinato di mortalità cardiovascolare e riospedalizzazione) nel contesto di un programma di prevenzione secondaria e riabilitazione cardiologica (SPCRP). MATERIALI E METODI: 167 pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), 137 maschi (82%) e 30 femmine (18%), età media 59.8 ± 11 anni (32.5-78.5), sono stati arruolati in un programma annuale di prevenzione secondaria e riabilitazione cardiologica basato su counseling infermieristico, visite multispecialistiche ed attività fisica controllata. Prelievi ematochimici specifici (livelli plasmatici di TC, HDL C, LDL C, TG, Apo A, Apo B, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), UACR) e misure antropometriche di BMI e WHR sono stati eseguiti all'arruolamento, a 6 e 12 mesi. Un follow-up telefonico [mediana di 36.2 mesi (27.7 – 77.0)] ha permesso la raccolta dati a distanza. CONCLUSIONI: tra tutti i biomarcatori cardiaci considerati solo l' HDL C, Apo A e l' Nt-proBNP sono risultati predittori indipendenti di mortalità e riospedalizzazione cardiovascolare. Ulteriori studi sono necessari per meglio definire il valore prognostico di nuovi biomarcatori in prevenzione cardiovascolare secondaria.

BACKGROUND: Several plasma lipid and non-lipid biomarkers have been shown to predict major cardiovascular events in population studies, but data on novel biomarkers in secondary prevention are sparse and there exists marked heterogeneity across trials. OBJECTIVE: Aim of our study was to determine whether temporary changes of traditional lipid and new lipid and non-lipid biomarkers like UACR, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), ApoA and ApoB, observed during a Secondary Prevention and Cardiac Rehabilitation Program (SPCRP), are associated to CV risk (primary combined end-point of cardiovascular mortality and re-hospitalization). MATERIALS AND METHODS: we enrolled 167 ACS patients, 137 males (82%) and 30 females (18%); mean age of participants was 59.8 ± 11 years (32.5-78.5). The 12-months SPCRP was based on nurse counselling, multispecialistic visits and controlled training. Serial blood samples (plasma levels of TC, HDL C, LDL C, TG, Apo A, Apo B, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), UACR), BMI and WHR were assessed at baseline, at 6 and 12 months. A telephonic follow up [median of 36.2 months (27.7 – 77.0)] was performed to collect data. CONCLUSIONS: Among all the cardiac biomarkers considered only HDL C, Apo a and Nt-proBNP resulted to be independent predictors of cardiovascular mortality and re-hospitalization. Prognostic value of novel biomarkers in secondary cardiovascular prevention needs further investigations.

Cardiac biomarkers in patients with ischemic heart disease enrolled in a cardiac rehabilitation program

DONATACCIO, Maria Pia
2015-01-01

Abstract

BACKGROUND: Several plasma lipid and non-lipid biomarkers have been shown to predict major cardiovascular events in population studies, but data on novel biomarkers in secondary prevention are sparse and there exists marked heterogeneity across trials. OBJECTIVE: Aim of our study was to determine whether temporary changes of traditional lipid and new lipid and non-lipid biomarkers like UACR, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), ApoA and ApoB, observed during a Secondary Prevention and Cardiac Rehabilitation Program (SPCRP), are associated to CV risk (primary combined end-point of cardiovascular mortality and re-hospitalization). MATERIALS AND METHODS: we enrolled 167 ACS patients, 137 males (82%) and 30 females (18%); mean age of participants was 59.8 ± 11 years (32.5-78.5). The 12-months SPCRP was based on nurse counselling, multispecialistic visits and controlled training. Serial blood samples (plasma levels of TC, HDL C, LDL C, TG, Apo A, Apo B, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), UACR), BMI and WHR were assessed at baseline, at 6 and 12 months. A telephonic follow up [median of 36.2 months (27.7 – 77.0)] was performed to collect data. CONCLUSIONS: Among all the cardiac biomarkers considered only HDL C, Apo a and Nt-proBNP resulted to be independent predictors of cardiovascular mortality and re-hospitalization. Prognostic value of novel biomarkers in secondary cardiovascular prevention needs further investigations.
2015
biomarkers; cardiac rehabilitation; ischemic heart disease
INTRODUZIONE: alcuni marcatori biochimici plasmatici, sia di natura lipidica che non, hanno dimostrato di avere un potere predittivo di eventi maggiori cardiovascolari, ma esistono pochi dati in letteratura sul loro ruolo e potere predittivo in prevenzione secondaria cardiovascolare. OBIETTIVO: lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’esistenza di una associazione tra alcuni biomarcatori (UACR, PCR alta sensibilità, Nt-proBNP, Lp (a), ApoA e ApoB) ed il rischio cardiovascolare (endpoint primario combinato di mortalità cardiovascolare e riospedalizzazione) nel contesto di un programma di prevenzione secondaria e riabilitazione cardiologica (SPCRP). MATERIALI E METODI: 167 pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), 137 maschi (82%) e 30 femmine (18%), età media 59.8 ± 11 anni (32.5-78.5), sono stati arruolati in un programma annuale di prevenzione secondaria e riabilitazione cardiologica basato su counseling infermieristico, visite multispecialistiche ed attività fisica controllata. Prelievi ematochimici specifici (livelli plasmatici di TC, HDL C, LDL C, TG, Apo A, Apo B, hs-CRP, Nt-proBNP, Lp(a), UACR) e misure antropometriche di BMI e WHR sono stati eseguiti all'arruolamento, a 6 e 12 mesi. Un follow-up telefonico [mediana di 36.2 mesi (27.7 – 77.0)] ha permesso la raccolta dati a distanza. CONCLUSIONI: tra tutti i biomarcatori cardiaci considerati solo l' HDL C, Apo A e l' Nt-proBNP sono risultati predittori indipendenti di mortalità e riospedalizzazione cardiovascolare. Ulteriori studi sono necessari per meglio definire il valore prognostico di nuovi biomarcatori in prevenzione cardiovascolare secondaria.
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