La riforma del 2005-2007 dei fondi pensione in Italia (II° Pilastro), ha introdotto nuove regole per la trasformazione del montante in una rendita integrativa pensionistica: in particolare, è stata introdotta l'obbligatorietà per i lavoratori delle aziende con più di 50 dipendenti, di conferire l'accantonamento annuale del TFR ad un fondo pensione. In aggiunta sono stati introdotti: l'obbligo di convertire almeno la metà del montante previdenziale maturato in un vitalizio e la possibilità di differire tale scelta ad un momento successivo alla maturazione dei requisiti. Questa riforma pone quindi il problema di valutare, se i vantaggi apportati per i lavoratori sono positivi, e in caso affermativo, qual è la strategia ottimale di conversione, sia nel tempo che nell'ammontare, per tutti i sottoscrittori di un fondo negoziale (ma anche per i sottoscrittori di fondi pensione aperti o di Pip). La soluzione di tale problema passa attraverso il calcolo del valore dell'opzione di differimento, ricavato per differenza tra il valore attualizzato di una opzione iterata e il montante previdenziale all'epoca in cui maturano i requisiti per la conversione. Per tale calcolo viene utilizzata una simulazione con Metodo Monte Carlo, applicata al modello costruito su una base di dati tratti dalla realtà: in particolare, vengono utilizzati processi stocastici per descrivere l'evoluzione dei tassi di interesse relativi agli assets coinvolti nel modello (tasso di interesse, tasso di rendimento del fondo pensione e tasso di rendimento del fondo assicurativo). Salva qualche rara eccezione di vecchi fondi pensione di categoria, i fondi pensione negoziali hanno fatto la loro comparsa i tempi relativamente recenti, per tale motivo, anche la base dati recuperata non è molto estesa. Per l'aspetto attuariale, l'ipotesi di base è di un contesto deterministico, descritto dalle tavole di mortalità ISTAT per l'anno 2006 e per l'anno 2010. I risultati ottenuti portano a considerare che l'introduzione degli obblighi della riforma siano un valore aggiunto per sistema pensionistico complementare, rispetto ad una situazione pre-riforma, a parità di condizioni. Analizzando i risultati sotto il profilo economico-attuariale ottenuti con i dati di mortalità della tavola ISTAT 2006, sembra esserci maggiore convenienza ad utilizzare periodi di differimento molto brevi, visto che l'opzione assume i valori maggiori con tali conversioni effettuate appena possibile. L'analisi delle simulazioni effettuare utilizzando i dati ISTAT 2010, ossia con una speranza di vita aumentata, sembra mostrare un affievolimento di tale strategia, a vantaggio di un utilizzo più consistente dell'opzione “differimento”. Questo lavoro, sicuramente suscettibile di miglioramenti, si pone lo speranzoso obiettivo di poter essere di riferimento per quanti si trovano a decidere riguardo l'opportunità di aderire ad una forma pensionistica del II° pilastro e di poter dare, anche per chi ha dovuto aderire obbligatoriamente, un contributo importante per individuare la migliore strategia nella fase di “decumulo” delle risorse accantonate per garantire la serenità della vita post-lavorativa.

The 2005-2007 reform of the italian pension funds (II Pillar) introduced new rules to convert the pension capital into a supplementary retirement income: particularly, it is compulsory for employees of companies with more than 50 employees, to confer the annual TFR quote to a pension fund. In addition: the obligation to convert at least 50% of the pension capital in an annuity and the possibility to defer the choice to a later date were introduced. The reform raises the question whether benefits for workers are positive, and if so, what is the optimal conversion strategy, both in terms of time and amount, for negotiating fund subscribers (even open pension funds or Pip subscribers). The solution of the problem comes from the evaluation of the deferring option of our model, obtained as difference between the present value of an iterate option and the pension capital at the time of requirements for conversion are obtained. We used a simulation via Monte Carlo method, applied to our model on a basis of real data, stochastic processes are used to describe the evolution of interest rates relative to assets involved in the model (interest rate, rate of return of the pension fund and rate of return of the segregated fund).Excluding for some rare exceptions of old negotiating funds, pension funds' life is rather short, and so their data. On the actuarial side, the basic assumption is a deterministic environment, described by ISTAT mortality tables for 2006 and for 2010. Results lead to the conclusion that reforms will introduce a positive valute to pension provisions, compared to a pre-reform situation, on equal terms. Analyzing the results from the economic-actuarial point of view, obtained with the mortality data from ISTAT 2006 table, it seems to be more convenient to use very short deferring periods, where the option assumes the higher values. The analysis of the simulations using data from ISTAT 2010 table, or better with an increased life expectancy, it seems to show a weakening of the strategy, in favor of a longer deferring period. Our work has the hopeful goal of being a point of reference for those who are about to decide whether to adhere to a pension scheme of second pillar and be able to give – even for those who had to join compulsorily – an important contribution to identify the best strategy in building and controlling the level of income in the retirement phase of life.

I fondi pensione negoziali in Italia dopo la riforma: contesto normativo, situazione attuale, aspetti finanziario-attuariali, valutazione dell'opzione di differimento.

BENEDETTI, Doriano
2015-01-01

Abstract

The 2005-2007 reform of the italian pension funds (II Pillar) introduced new rules to convert the pension capital into a supplementary retirement income: particularly, it is compulsory for employees of companies with more than 50 employees, to confer the annual TFR quote to a pension fund. In addition: the obligation to convert at least 50% of the pension capital in an annuity and the possibility to defer the choice to a later date were introduced. The reform raises the question whether benefits for workers are positive, and if so, what is the optimal conversion strategy, both in terms of time and amount, for negotiating fund subscribers (even open pension funds or Pip subscribers). The solution of the problem comes from the evaluation of the deferring option of our model, obtained as difference between the present value of an iterate option and the pension capital at the time of requirements for conversion are obtained. We used a simulation via Monte Carlo method, applied to our model on a basis of real data, stochastic processes are used to describe the evolution of interest rates relative to assets involved in the model (interest rate, rate of return of the pension fund and rate of return of the segregated fund).Excluding for some rare exceptions of old negotiating funds, pension funds' life is rather short, and so their data. On the actuarial side, the basic assumption is a deterministic environment, described by ISTAT mortality tables for 2006 and for 2010. Results lead to the conclusion that reforms will introduce a positive valute to pension provisions, compared to a pre-reform situation, on equal terms. Analyzing the results from the economic-actuarial point of view, obtained with the mortality data from ISTAT 2006 table, it seems to be more convenient to use very short deferring periods, where the option assumes the higher values. The analysis of the simulations using data from ISTAT 2010 table, or better with an increased life expectancy, it seems to show a weakening of the strategy, in favor of a longer deferring period. Our work has the hopeful goal of being a point of reference for those who are about to decide whether to adhere to a pension scheme of second pillar and be able to give – even for those who had to join compulsorily – an important contribution to identify the best strategy in building and controlling the level of income in the retirement phase of life.
2015
Fondi Pensione; Pension system reform; opzioni reali; rendita; pensioni; debito pubblico; finanza pubblica; assicurazioni; Valutazione; option pricing; TFR
La riforma del 2005-2007 dei fondi pensione in Italia (II° Pilastro), ha introdotto nuove regole per la trasformazione del montante in una rendita integrativa pensionistica: in particolare, è stata introdotta l'obbligatorietà per i lavoratori delle aziende con più di 50 dipendenti, di conferire l'accantonamento annuale del TFR ad un fondo pensione. In aggiunta sono stati introdotti: l'obbligo di convertire almeno la metà del montante previdenziale maturato in un vitalizio e la possibilità di differire tale scelta ad un momento successivo alla maturazione dei requisiti. Questa riforma pone quindi il problema di valutare, se i vantaggi apportati per i lavoratori sono positivi, e in caso affermativo, qual è la strategia ottimale di conversione, sia nel tempo che nell'ammontare, per tutti i sottoscrittori di un fondo negoziale (ma anche per i sottoscrittori di fondi pensione aperti o di Pip). La soluzione di tale problema passa attraverso il calcolo del valore dell'opzione di differimento, ricavato per differenza tra il valore attualizzato di una opzione iterata e il montante previdenziale all'epoca in cui maturano i requisiti per la conversione. Per tale calcolo viene utilizzata una simulazione con Metodo Monte Carlo, applicata al modello costruito su una base di dati tratti dalla realtà: in particolare, vengono utilizzati processi stocastici per descrivere l'evoluzione dei tassi di interesse relativi agli assets coinvolti nel modello (tasso di interesse, tasso di rendimento del fondo pensione e tasso di rendimento del fondo assicurativo). Salva qualche rara eccezione di vecchi fondi pensione di categoria, i fondi pensione negoziali hanno fatto la loro comparsa i tempi relativamente recenti, per tale motivo, anche la base dati recuperata non è molto estesa. Per l'aspetto attuariale, l'ipotesi di base è di un contesto deterministico, descritto dalle tavole di mortalità ISTAT per l'anno 2006 e per l'anno 2010. I risultati ottenuti portano a considerare che l'introduzione degli obblighi della riforma siano un valore aggiunto per sistema pensionistico complementare, rispetto ad una situazione pre-riforma, a parità di condizioni. Analizzando i risultati sotto il profilo economico-attuariale ottenuti con i dati di mortalità della tavola ISTAT 2006, sembra esserci maggiore convenienza ad utilizzare periodi di differimento molto brevi, visto che l'opzione assume i valori maggiori con tali conversioni effettuate appena possibile. L'analisi delle simulazioni effettuare utilizzando i dati ISTAT 2010, ossia con una speranza di vita aumentata, sembra mostrare un affievolimento di tale strategia, a vantaggio di un utilizzo più consistente dell'opzione “differimento”. Questo lavoro, sicuramente suscettibile di miglioramenti, si pone lo speranzoso obiettivo di poter essere di riferimento per quanti si trovano a decidere riguardo l'opportunità di aderire ad una forma pensionistica del II° pilastro e di poter dare, anche per chi ha dovuto aderire obbligatoriamente, un contributo importante per individuare la migliore strategia nella fase di “decumulo” delle risorse accantonate per garantire la serenità della vita post-lavorativa.
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