Il contributo analizza in particolare la prima edizione dell'opera di Francesco Algarotti "Il newtonianismo per le dame ovvero Dialoghi sopra la luce e i colori", stampata "in Napoli" [ma Milano] nel 1737; edizione messa all'Indice dei libri proibiti. Si ripercorre inizialmente la genesi dell'opera, il fecondo soggiorno di Algarotti presso il Castello di Cirey, in Francia, ospite della Marchesa Émilie du Châtelet e di Voltaire. Con riscontro puntuale di testi e lettere, si sottolinea l'apporto culturale della Marchesa alle opere di entrambi ed alla diffusione del pensiero di Newton, ridimensionando poi l'apparente polemica successiva, tra Voltaire e Algarotti, spesso fonte di fraintendimenti. Si mettono in evidenza, infine, le modifiche, non certo migliorative, che l'Autore stesso ha apportato nelle più note edizioni seguenti, sia nei contenuti che nella forma espressiva, ai fini di evitare un'ulteriore condanna della Chiesa, o l'accusa di opera nociva alla morale dei giovani: eliminando ogni riferimento alla gnoseologia sensista e l'elogio della filosofia sperimentale, ogni giudizio positivo dell'atomismo antico, ogni espressione ritenuta eccessivamente libera e polemica. Ma il "tono" di ricerca, di indagine diretta, il linguaggio così vicino all'uso quotidiano delle cose, che troviamo nella prima edizione dei "Dialoghi", viene meno in quelli seguenti. La tensione civile e l'autentica volontà di rinnovamento, ben rilevabile nella prima edizione - nel proposito di presentare la filosofia sperimentale come una metodologia valida in ogni ambito, dalla ricerca naturale alla pratica politica - si perdono in una "neutra" esposizione divulgativa dei soli risultati scientifici di Newton nelle edizioni successive, le uniche ad essere invece ristampate e prese in considerazione ai nostri giorni.

"Il newtonianismo per le dame" di Francesco Algarotti

BARBETTA, Maria Cecilia
2013-01-01

Abstract

Il contributo analizza in particolare la prima edizione dell'opera di Francesco Algarotti "Il newtonianismo per le dame ovvero Dialoghi sopra la luce e i colori", stampata "in Napoli" [ma Milano] nel 1737; edizione messa all'Indice dei libri proibiti. Si ripercorre inizialmente la genesi dell'opera, il fecondo soggiorno di Algarotti presso il Castello di Cirey, in Francia, ospite della Marchesa Émilie du Châtelet e di Voltaire. Con riscontro puntuale di testi e lettere, si sottolinea l'apporto culturale della Marchesa alle opere di entrambi ed alla diffusione del pensiero di Newton, ridimensionando poi l'apparente polemica successiva, tra Voltaire e Algarotti, spesso fonte di fraintendimenti. Si mettono in evidenza, infine, le modifiche, non certo migliorative, che l'Autore stesso ha apportato nelle più note edizioni seguenti, sia nei contenuti che nella forma espressiva, ai fini di evitare un'ulteriore condanna della Chiesa, o l'accusa di opera nociva alla morale dei giovani: eliminando ogni riferimento alla gnoseologia sensista e l'elogio della filosofia sperimentale, ogni giudizio positivo dell'atomismo antico, ogni espressione ritenuta eccessivamente libera e polemica. Ma il "tono" di ricerca, di indagine diretta, il linguaggio così vicino all'uso quotidiano delle cose, che troviamo nella prima edizione dei "Dialoghi", viene meno in quelli seguenti. La tensione civile e l'autentica volontà di rinnovamento, ben rilevabile nella prima edizione - nel proposito di presentare la filosofia sperimentale come una metodologia valida in ogni ambito, dalla ricerca naturale alla pratica politica - si perdono in una "neutra" esposizione divulgativa dei soli risultati scientifici di Newton nelle edizioni successive, le uniche ad essere invece ristampate e prese in considerazione ai nostri giorni.
2013
9788866331322
Francesco Algarotti; newtonianismo; Voltaire
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