Nella mostra di "Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano" (Palazzo Te, 2010) sono stati esposti quattro arazzi (Il serpente di bronzo, La consegna delle tavole a Mosé, Il passaggio del Mar Rosso e Puttini con l’arme Gonzaga, figg. 1, 2, 3 e 4) che appartengono alla nota serie con Storie di Mosé commissionata dalla famiglia mantovana ed oggi nel Museo del Duomo di Milano . I panni sono stati tessuti da Nicola Karcher (1498?-1562), arazziere di Bruxelles, in un luogo e in una data su cui la critica ancora non concorda. Due sono le ipotesi: tra il 1545 e il 1553 quando Karcher soggiorna a Firenze presso la corte Medici oppure tra il 1554 e il 1562 in occasione del suo secondo viaggio nella città dei Gonzaga. Questo articolo propone una nuova datazione dei panni e chiarisce le motivazioni per cui le opere, terminate all’inizio del 1563, sono inviate a Roma da Guglielmo Gonzaga per farne dono a Carlo Borromeo. I tentativi del duca mantovano di ottenere il cardinalato per il fratello minore, Federico Gonzaga, sono numerosi fin dal 1561 e il cappello cardinalizio arriva proprio nel 1563, anno in cui Guglielmo scrive e dialoga costantemente con il Borromeo al quale dona questa serie di arazzi.

Nuovi documenti mantovani per la serie di arazzi con "Le Storie di Mosé" della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

SOGLIANI, Daniela
2011-01-01

Abstract

Nella mostra di "Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano" (Palazzo Te, 2010) sono stati esposti quattro arazzi (Il serpente di bronzo, La consegna delle tavole a Mosé, Il passaggio del Mar Rosso e Puttini con l’arme Gonzaga, figg. 1, 2, 3 e 4) che appartengono alla nota serie con Storie di Mosé commissionata dalla famiglia mantovana ed oggi nel Museo del Duomo di Milano . I panni sono stati tessuti da Nicola Karcher (1498?-1562), arazziere di Bruxelles, in un luogo e in una data su cui la critica ancora non concorda. Due sono le ipotesi: tra il 1545 e il 1553 quando Karcher soggiorna a Firenze presso la corte Medici oppure tra il 1554 e il 1562 in occasione del suo secondo viaggio nella città dei Gonzaga. Questo articolo propone una nuova datazione dei panni e chiarisce le motivazioni per cui le opere, terminate all’inizio del 1563, sono inviate a Roma da Guglielmo Gonzaga per farne dono a Carlo Borromeo. I tentativi del duca mantovano di ottenere il cardinalato per il fratello minore, Federico Gonzaga, sono numerosi fin dal 1561 e il cappello cardinalizio arriva proprio nel 1563, anno in cui Guglielmo scrive e dialoga costantemente con il Borromeo al quale dona questa serie di arazzi.
2011
Arazzo; Gonzaga; Duomo di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/712961
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