La tesi in oggetto costituisce un tentativo di fornire prospettive nuove ed innovative sul Doctor Faustus di Christopher Marlowe attraverso un’analisi interdisciplinare che fonde i campi di ricerca di “diritto e letteratura” e “diritto e religione.” Nell’opera, infatti, diritto e religione sono profondamente interrelati e la loro interconnessione si rivela nel contratto sul quale si impernia tutta la trama. Il patto stipulato tra Faustus e Mephistopheles viene utilizzato dal protagonista come base di una personale cosmologia religiosa e legale all’interno della quale egli è l’unico leader e rappresenta un tentativo di sostituire Dio stesso, riaffermando al contempo la propria autonomia e il proprio libero arbitrio. In questo contesto la forma legale del contratto permette al protagonista di assicurare le fondamenta del proprio sistema da una lato, mentre dall’altro lato i contenuti e la forma, entrambi di natura religiosa, gli permettono di renderlo sacro e inviolabile. Il desiderio di Faustus di sfidare Dio è però destinato al fallimento: il patto, infatti, è nullo, realtà che viene preannunciata dalla parodia messa in atto da Marlowe contro il protagonista e contro la sua cosmologia, che appare ovvia quando vengono analizzate le caratteristiche del contratto stesso. Proprio l’oggetto dell’accordo (l’alienazione di corpo e anima), infatti, appare assurdo e impossibile fin dall’inizio poiché comporta la perdita di ciò che ci rende umani. Inoltre, rifiutando di pentirsi, Faustus denuncia una mancanza di giustizia, poiché il pentimento costituirebbe un’ingiusta limitazione all’autonomia umana.

By utilizing an interdisciplinary approach that merges the fields of research of “law and literature” and “law and religion,” this work constitutes an attempt to provide new and innovative insights on Christopher Marlowe’s Doctor Faustus. In the play, in fact, law and religion are deeply interrelated and their intermingling is embodied by the contract, around which the entire play revolves. The compact stipulated by Faustus and Mephistopheles is utilized by the protagonist as the basis of a personal legal and religious cosmology in which he can act as the sole leader in an attempt to substitute God Himself and reaffirm his autonomy and free will. In this context, on one hand the legal formula of the contract allows the protagonist to secure the foundations of his system, while on the other hand its religious form and contents permit him to render it sacred and inviolable. However, Faustus’s desire to challenge God is destined to fail: the pact, in fact, is actually void, a fact that is forewarned by the parody that Marlowe enacts against Faustus and his cosmology and that appears blatant when the features of the compact are analyzed. The very object of the agreement (i.e. Faustus’s alienation of body and soul) appears in fact absurd and impossible from the very beginning, since it involves the loss of what renders us human. Moreover, by refusing to repent, Faustus exposes a lack of justice, since repentance would constitute an unjust limitation to human autonomy.

The Contract in Christopher Marlowe's Doctor Faustus: Between Law and Religion

Vitali, Francesca
2014-01-01

Abstract

By utilizing an interdisciplinary approach that merges the fields of research of “law and literature” and “law and religion,” this work constitutes an attempt to provide new and innovative insights on Christopher Marlowe’s Doctor Faustus. In the play, in fact, law and religion are deeply interrelated and their intermingling is embodied by the contract, around which the entire play revolves. The compact stipulated by Faustus and Mephistopheles is utilized by the protagonist as the basis of a personal legal and religious cosmology in which he can act as the sole leader in an attempt to substitute God Himself and reaffirm his autonomy and free will. In this context, on one hand the legal formula of the contract allows the protagonist to secure the foundations of his system, while on the other hand its religious form and contents permit him to render it sacred and inviolable. However, Faustus’s desire to challenge God is destined to fail: the pact, in fact, is actually void, a fact that is forewarned by the parody that Marlowe enacts against Faustus and his cosmology and that appears blatant when the features of the compact are analyzed. The very object of the agreement (i.e. Faustus’s alienation of body and soul) appears in fact absurd and impossible from the very beginning, since it involves the loss of what renders us human. Moreover, by refusing to repent, Faustus exposes a lack of justice, since repentance would constitute an unjust limitation to human autonomy.
2014
Christopher Marlowe; Doctor Faustus; contract; law; religion; literature
La tesi in oggetto costituisce un tentativo di fornire prospettive nuove ed innovative sul Doctor Faustus di Christopher Marlowe attraverso un’analisi interdisciplinare che fonde i campi di ricerca di “diritto e letteratura” e “diritto e religione.” Nell’opera, infatti, diritto e religione sono profondamente interrelati e la loro interconnessione si rivela nel contratto sul quale si impernia tutta la trama. Il patto stipulato tra Faustus e Mephistopheles viene utilizzato dal protagonista come base di una personale cosmologia religiosa e legale all’interno della quale egli è l’unico leader e rappresenta un tentativo di sostituire Dio stesso, riaffermando al contempo la propria autonomia e il proprio libero arbitrio. In questo contesto la forma legale del contratto permette al protagonista di assicurare le fondamenta del proprio sistema da una lato, mentre dall’altro lato i contenuti e la forma, entrambi di natura religiosa, gli permettono di renderlo sacro e inviolabile. Il desiderio di Faustus di sfidare Dio è però destinato al fallimento: il patto, infatti, è nullo, realtà che viene preannunciata dalla parodia messa in atto da Marlowe contro il protagonista e contro la sua cosmologia, che appare ovvia quando vengono analizzate le caratteristiche del contratto stesso. Proprio l’oggetto dell’accordo (l’alienazione di corpo e anima), infatti, appare assurdo e impossibile fin dall’inizio poiché comporta la perdita di ciò che ci rende umani. Inoltre, rifiutando di pentirsi, Faustus denuncia una mancanza di giustizia, poiché il pentimento costituirebbe un’ingiusta limitazione all’autonomia umana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/706764
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