La ricerca prende in considerazione il materiale diagnostico relativo alla pittura di Giorgione, Sebastiano del Piombo e Tiziano esistente negli archivi della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare e lo integra, con un approccio interdisciplinare, alla documentazione archivistica e bibliografica utile a ricostruire le vicende conservative delle singole opere. Individua quindi un nuovo strumento di valorizzazione delle informazioni acquisite sui materiali e sulle tecniche pittoriche, SICaR (Sistema Informatico per la Catalogazione dei cantieri di Restauro del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), dimostrandone la validità sia per l’approfondimento delle conoscenze storico-artistiche sia per la comunicazione museale. Il nuovo modello proposto per l’organizzazione e la condivisione in rete dei dati scientifici permette di entrare oggi nel vivo dei singoli cantieri di lavoro degli artisti di epoche precedenti: si è pertanto in grado di ricostruire passaggi operativi altrimenti sconosciuti e di individuare i legami tra opere attualmente conservate in luoghi diversi, ma prodotte nel medesimo contesto culturale. Nello specifico della pittura veneziana del Cinquecento, infine, viene documentato grazie alla nuova gestione delle informazioni scientifiche il largo utilizzo di modelli, pratica diffusa anche nelle botteghe del secolo precedente, la cui elaborazione continua ora direttamente sul supporto, cosicché i “pentimenti” rivelati dalle indagini diagnostiche costituiscono a tutti gli effetti una tappa nel processo creativo dell’opera.

The research deals with the diagnostic materials coming from Giorgione, Sebastiano del Piombo and Titian paintings collected in the archives of the Superintendency of Fine Arts and State Museums of Venice and the adoption of an interdisciplinary approach to the existing bibliographic and archive materials and documentation enriches and enhances the conservation history of each work of art. Furthermore the research individuates in SICaR (Sistema Informatico per la Catalogazione dei cantieri di Restauro, Italian Ministry of Culture) a new instrument for understanding and promoting the information acquired on painting materials and techniques and demonstrates its importance both for new insights into the history of art and for museum communication. The proposal of a new model to organise and share scientific data directly online, allows a kind of participant observation in the workshops of the artists of the past: we can detect stages of the work otherwise unknown and highlight connections between paintings created in the same cultural context which are now in different museums. Thanks to the new organisation of scientific data, the widespread use of models in the Venetian painting of the XVI Century is proved, as it was during the XV Century. Models are elaborated directly on the support, so that the painter’s “pentimenti” shown by the diagnostic analyses disclose the various steps in the creation of the work of art.

Un nuovo concetto di valorizzazione: i risultati della diagnostica a Venezia nelle opere di Giorgione, Sebastiano del Piombo e Tiziano

ROSSI, Sandra
2014-01-01

Abstract

The research deals with the diagnostic materials coming from Giorgione, Sebastiano del Piombo and Titian paintings collected in the archives of the Superintendency of Fine Arts and State Museums of Venice and the adoption of an interdisciplinary approach to the existing bibliographic and archive materials and documentation enriches and enhances the conservation history of each work of art. Furthermore the research individuates in SICaR (Sistema Informatico per la Catalogazione dei cantieri di Restauro, Italian Ministry of Culture) a new instrument for understanding and promoting the information acquired on painting materials and techniques and demonstrates its importance both for new insights into the history of art and for museum communication. The proposal of a new model to organise and share scientific data directly online, allows a kind of participant observation in the workshops of the artists of the past: we can detect stages of the work otherwise unknown and highlight connections between paintings created in the same cultural context which are now in different museums. Thanks to the new organisation of scientific data, the widespread use of models in the Venetian painting of the XVI Century is proved, as it was during the XV Century. Models are elaborated directly on the support, so that the painter’s “pentimenti” shown by the diagnostic analyses disclose the various steps in the creation of the work of art.
2014
Diagnostica per i beni culturali; Tiziano; Giorgione; Sebastiano del Piombo; Venezia
La ricerca prende in considerazione il materiale diagnostico relativo alla pittura di Giorgione, Sebastiano del Piombo e Tiziano esistente negli archivi della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare e lo integra, con un approccio interdisciplinare, alla documentazione archivistica e bibliografica utile a ricostruire le vicende conservative delle singole opere. Individua quindi un nuovo strumento di valorizzazione delle informazioni acquisite sui materiali e sulle tecniche pittoriche, SICaR (Sistema Informatico per la Catalogazione dei cantieri di Restauro del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), dimostrandone la validità sia per l’approfondimento delle conoscenze storico-artistiche sia per la comunicazione museale. Il nuovo modello proposto per l’organizzazione e la condivisione in rete dei dati scientifici permette di entrare oggi nel vivo dei singoli cantieri di lavoro degli artisti di epoche precedenti: si è pertanto in grado di ricostruire passaggi operativi altrimenti sconosciuti e di individuare i legami tra opere attualmente conservate in luoghi diversi, ma prodotte nel medesimo contesto culturale. Nello specifico della pittura veneziana del Cinquecento, infine, viene documentato grazie alla nuova gestione delle informazioni scientifiche il largo utilizzo di modelli, pratica diffusa anche nelle botteghe del secolo precedente, la cui elaborazione continua ora direttamente sul supporto, cosicché i “pentimenti” rivelati dalle indagini diagnostiche costituiscono a tutti gli effetti una tappa nel processo creativo dell’opera.
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