Il lavoro notturno può influenzare la concentrazione della vitamina D sierica. Numerosi dati della Letteratura mostrano un crescente interesse scientifico per gli effetti non scheletrici della vitamina D, evidenziando un possibile ruolo della vitamina D nelle malattie allergiche. Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di valutare gli effetti del turno di lavoro sulla concentrazione di vitamina D sierica in panificatori di Verona e Provincia, impiegati da almeno un anno nel settore dell’arte bianca. Si è voluto inoltre valutare se la concentrazione di vitamina D si modificava in relazione alla presenza di malattie allergiche d origine professionale. Sono stati quindi studiati 44 panificatori che avevano in precedenza partecipato ad un’indagine postale il cui fine era di valutare la prevalenza di patologie respiratorie allergiche nei soggetti esposti a farine di cereali. Ogni lavoratore è stato sottoposto a visita medica generale, prove allergologiche cutanee per allergeni inalatori ambientali e professionali, prelievo ematico venoso, spirometria con eventuale test di bronco dilatazione e/o test di provocazione bronchiale con metacolina. Trentatre panificatori lavoravano prevalentemente la notte, mentre undici durante le ore diurne. Solo tre panificatori avevano concentrazioni normali di vitamina D (>30 ng/mL); questi avevano turni di lavoro diurni. La concentrazione di vitamina D sierica era significativamente inferiore nei lavoratori notturni (mediana:15.1 ng/mL, range 4.9-26.3) rispetto a coloro con turno di lavoro diurno (mediana 27.1 ng/mL, range 17.8-41.7). Un deficit di vitamina D (<20 ng/mL) era presente in 27 (82%) panificatori con turno di lavoro notturno, mentre in un solo lavoratore con turno di lavoro diurno. Il rapporto vita fianchi (WHR) (Spearman’s rho = -0.406, p<0.01) e la presenza di malattie professionali allergiche (p=0.01) erano predittori significativi della concentrazione di vitamina D nell’analisi univariabile. Nell’analisi multivaribile solo il turno di lavoro notturno si è dimostrato essere un significativo fattore predittivo della concentrazione di vitamina D (p<0.001). In base ai risultati del modello di regressione quantilica, la mediana dei livelli di vitamina D nei panificatori con turno di lavoro notturno era inferiore di 9.6 ng/mL (95% CI -16.3 - -2.9) rispetto ai lavoratori con turno diurno (p=0.006). Nonostante questo studio sia limitato a un ristretto numero di pazienti, si può comunque notare che l’insufficienza di vitamina D è comune nei panificatori, in particolar modo tra coloro con turni di lavoro notturni. Un deficit di vitamina D era presente nel 64% dei lavoratori partecipanti allo studio. Questo studio sembra evidenziare che il principale fattore di rischio per il deficit di vitamina D nei panificatori sia la tipologia di turno di lavoro notturno, mentre nel nostro campione l’obesità centrale e la presenza di malattie professionali allergiche sembrano non influenzare significativamente la concentrazione di vitamina D

Background.Night work can influence vitamin D level and growing evidence connects vitamin D with allergic diseases. Aims. To evaluate the effect of working schedule on vitamin D levels in bakers. Methods.Forty-four bakers, participating in a survey on the prevalence of occupational allergic diseases, underwent a clinical evaluation, including waist-to-hip ratio (WHR) assessment, vitamin D measurement, spirometry, methacholine challenge, SPT to bakery's allergens, NET evaluation. Results.Thirty-tree bakers were working at night, while 11 during daytime. Normal vitamin D levels (>30 ng/mL) were observed only in 3 bakers, all of them working during daytime. Median vitamin D level was significantly lower in night workers (15.1 ng/mL, range 4.9-26.3) than in daytime workers (27.1 ng/mL, range 17.8-41.7). Vitamin D deficiency (<20 ng/mL) was observed in 27 night working bakers (82%) but only in one daytime working baker. WHR (Spearman's rho = -0.406, p<0.01) and the presence of occupational allergic diseases (n=31) were significantly associated with vitamin D levels in univariable analysis. In multivariable analysis only working schedule was a significant predictor of vitamin D levels (p<0.001). According to a quantile regression model, median vitamin D level in night working bakers was lower by 9.6 ng/mL (95% CI 16.3 – 2.9) with respect to daytime working bakers (p=0.006). Conclusion.Vitamin D insufficiency is very common in bakers, especially in night workers. The main risk factor of vitamin D deficiency was working at night, while WHR and occupational allergic diseases did not independently affect vitamin D levels in this small sample.

VITAMINA D E ALLERGIE RESPIRATORIE NEI PANIFICATORI

BISCARDO, CARLO ALBERTO
2014-01-01

Abstract

Background.Night work can influence vitamin D level and growing evidence connects vitamin D with allergic diseases. Aims. To evaluate the effect of working schedule on vitamin D levels in bakers. Methods.Forty-four bakers, participating in a survey on the prevalence of occupational allergic diseases, underwent a clinical evaluation, including waist-to-hip ratio (WHR) assessment, vitamin D measurement, spirometry, methacholine challenge, SPT to bakery's allergens, NET evaluation. Results.Thirty-tree bakers were working at night, while 11 during daytime. Normal vitamin D levels (>30 ng/mL) were observed only in 3 bakers, all of them working during daytime. Median vitamin D level was significantly lower in night workers (15.1 ng/mL, range 4.9-26.3) than in daytime workers (27.1 ng/mL, range 17.8-41.7). Vitamin D deficiency (<20 ng/mL) was observed in 27 night working bakers (82%) but only in one daytime working baker. WHR (Spearman's rho = -0.406, p<0.01) and the presence of occupational allergic diseases (n=31) were significantly associated with vitamin D levels in univariable analysis. In multivariable analysis only working schedule was a significant predictor of vitamin D levels (p<0.001). According to a quantile regression model, median vitamin D level in night working bakers was lower by 9.6 ng/mL (95% CI 16.3 – 2.9) with respect to daytime working bakers (p=0.006). Conclusion.Vitamin D insufficiency is very common in bakers, especially in night workers. The main risk factor of vitamin D deficiency was working at night, while WHR and occupational allergic diseases did not independently affect vitamin D levels in this small sample.
2014
vitamina D; rinite; farina
Il lavoro notturno può influenzare la concentrazione della vitamina D sierica. Numerosi dati della Letteratura mostrano un crescente interesse scientifico per gli effetti non scheletrici della vitamina D, evidenziando un possibile ruolo della vitamina D nelle malattie allergiche. Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di valutare gli effetti del turno di lavoro sulla concentrazione di vitamina D sierica in panificatori di Verona e Provincia, impiegati da almeno un anno nel settore dell’arte bianca. Si è voluto inoltre valutare se la concentrazione di vitamina D si modificava in relazione alla presenza di malattie allergiche d origine professionale. Sono stati quindi studiati 44 panificatori che avevano in precedenza partecipato ad un’indagine postale il cui fine era di valutare la prevalenza di patologie respiratorie allergiche nei soggetti esposti a farine di cereali. Ogni lavoratore è stato sottoposto a visita medica generale, prove allergologiche cutanee per allergeni inalatori ambientali e professionali, prelievo ematico venoso, spirometria con eventuale test di bronco dilatazione e/o test di provocazione bronchiale con metacolina. Trentatre panificatori lavoravano prevalentemente la notte, mentre undici durante le ore diurne. Solo tre panificatori avevano concentrazioni normali di vitamina D (>30 ng/mL); questi avevano turni di lavoro diurni. La concentrazione di vitamina D sierica era significativamente inferiore nei lavoratori notturni (mediana:15.1 ng/mL, range 4.9-26.3) rispetto a coloro con turno di lavoro diurno (mediana 27.1 ng/mL, range 17.8-41.7). Un deficit di vitamina D (<20 ng/mL) era presente in 27 (82%) panificatori con turno di lavoro notturno, mentre in un solo lavoratore con turno di lavoro diurno. Il rapporto vita fianchi (WHR) (Spearman’s rho = -0.406, p<0.01) e la presenza di malattie professionali allergiche (p=0.01) erano predittori significativi della concentrazione di vitamina D nell’analisi univariabile. Nell’analisi multivaribile solo il turno di lavoro notturno si è dimostrato essere un significativo fattore predittivo della concentrazione di vitamina D (p<0.001). In base ai risultati del modello di regressione quantilica, la mediana dei livelli di vitamina D nei panificatori con turno di lavoro notturno era inferiore di 9.6 ng/mL (95% CI -16.3 - -2.9) rispetto ai lavoratori con turno diurno (p=0.006). Nonostante questo studio sia limitato a un ristretto numero di pazienti, si può comunque notare che l’insufficienza di vitamina D è comune nei panificatori, in particolar modo tra coloro con turni di lavoro notturni. Un deficit di vitamina D era presente nel 64% dei lavoratori partecipanti allo studio. Questo studio sembra evidenziare che il principale fattore di rischio per il deficit di vitamina D nei panificatori sia la tipologia di turno di lavoro notturno, mentre nel nostro campione l’obesità centrale e la presenza di malattie professionali allergiche sembrano non influenzare significativamente la concentrazione di vitamina D
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Tipologia: Tesi di dottorato
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