A quasi un anno dalla sua pubblicazione, il volume Parlare di razza. La lingua del colore tra Italia e Stati Uniti si rivela in perfetta sintonia con gli eventi accaduti in Italia in questi ultimi mesi. Chi scrive lo fa nella settimana [17 luglio 2013] in cui il neoeletto Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge è stata oggetto degli ennesimi attacchi verbali a sfondo razzista (questa volta da parte del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, non nuovo a tali uscite), e in cui l’ex consigliera leghista Dolores Valandro è stata condannata in tribunale per aver attaccato lo stesso ministro in un post su Facebook con parole altrettanto ingiuriose. Ecco quindi tornare prepotentemente alla ribalta il dibattito sul problema della razza, sul cosa voglia dire essere razzisti, oggi, in Italia, sul problematico rapporto fra un linguaggio e una cultura del razzismo, e sull’occultamento di un discorso pubblico più ampio, in nome di un invito a ‘non strumentalizzare’ che ha portato spesso a banali proclami autoassolutori o, peggio ancora, al silenzio.

Recensione a Anna Scacchi e Tatiana P. Njegosh (a cura di), Parlare di razza (Verona, Ombre Corte, 2012)

Bosco, Stefano
2013-01-01

Abstract

A quasi un anno dalla sua pubblicazione, il volume Parlare di razza. La lingua del colore tra Italia e Stati Uniti si rivela in perfetta sintonia con gli eventi accaduti in Italia in questi ultimi mesi. Chi scrive lo fa nella settimana [17 luglio 2013] in cui il neoeletto Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge è stata oggetto degli ennesimi attacchi verbali a sfondo razzista (questa volta da parte del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, non nuovo a tali uscite), e in cui l’ex consigliera leghista Dolores Valandro è stata condannata in tribunale per aver attaccato lo stesso ministro in un post su Facebook con parole altrettanto ingiuriose. Ecco quindi tornare prepotentemente alla ribalta il dibattito sul problema della razza, sul cosa voglia dire essere razzisti, oggi, in Italia, sul problematico rapporto fra un linguaggio e una cultura del razzismo, e sull’occultamento di un discorso pubblico più ampio, in nome di un invito a ‘non strumentalizzare’ che ha portato spesso a banali proclami autoassolutori o, peggio ancora, al silenzio.
2013
9788897522256
Razzismo; afroamericanità; fascismo
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