L'importanza che il volontariato riveste per il territorio e la comunità è in costante aumento. Le crescenti richieste in termini di disponibilità e partecipazione cui sono oggetto i volontari impone una strutturazione delle attività che ha portato molte associazioni a costituirsi come vere e proprie organizzazioni, le Organizzazioni di Volontariato (OdV). Spesso, tuttavia, ciò contrasta i principi di libertà ed autonomia che reggono l'impegno personale nel volontariato, potenzialmente minando la funzionalità delle OdV, le quali sono chiamate a dover fronteggiare il turnover tra i propri membri. Molti studi si sono focalizzati sui fattori motivazionali che favoriscono l’avvicinamento individuale al volontariato, mentre resta da approfondire quali elementi sono in grado di promuovere una efficace permanenza nelle OdV. In particolare, Millette e Gagné (2008) sostengono che la soddisfazione del volontario non è solo funzione del fatto di svolgere un’attività piacevole e significativa, ma è anche legata al non dipendere da pressioni e ricompense esterne (motivazione autonoma). L’ipotesi è che la soddisfazione che scaturisce dall’attività volontaria - riconducibile ad una pluralità di elementi individuali, sociali ed organizzativi - possa influire in modo consistente sulla motivazione al proseguimento dell’impegno. Il presente contributo dunque mira ad indagare in che modo l’intreccio di alcuni fattori individuali ed organizzativi concorrono a favorire la permanenza dei volontari all’interno delle OdV. Attraverso un questionario abbiamo raccolto atteggiamenti e opinioni di 247 volontari operanti in quattro diverse OdV della provincia di Verona riguardo le proprie motivazioni al volontariato, la soddisfazione, il clima organizzativo, il senso di autoefficacia collettivo ed altre informazioni legate alle pratiche messe in atto in relazione alla specifica OdV. Complessivamente i risultati mostrano che la motivazione autonoma, pur configurandosi come variabile importante per determinare l’ingresso dei volontari nell’organizzazione, non sia altrettanto significativa per dar conto delle loro intenzioni a restare. Al contrario, la relazione tra volontari e il rapporto con l’organizzazione assumono un peso centrale nel determinare il loro grado di soddisfazione e, di conseguenza, la loro permanenza all’interno dell’OdV. Altri risultati suggeriscono l’importanza del senso di autoefficacia collettivo o la poca rilevanza della tipologia del servizio svolto dal volontario per incrementare il suo livello di soddisfazione. La motivazione individuale sembra dunque costituire un fattore estremamente rilevante nella decisione di avvicinarsi al mondo del volontariato in generale, mentre i fattori organizzativi specifici del contesto in cui si compie l’attività di volontariato risultano essenziali per favorire soddisfazione e, di conseguenza, permanenza nell’OdV.

Volontari e organizzazioni. Fattori che favoriscono soddisfazione e permanenza in organizzazioni di volontariato

MENEGHINI, Anna Maria;ROMAIOLI, Diego;NENCINI, Alessio
2012-01-01

Abstract

L'importanza che il volontariato riveste per il territorio e la comunità è in costante aumento. Le crescenti richieste in termini di disponibilità e partecipazione cui sono oggetto i volontari impone una strutturazione delle attività che ha portato molte associazioni a costituirsi come vere e proprie organizzazioni, le Organizzazioni di Volontariato (OdV). Spesso, tuttavia, ciò contrasta i principi di libertà ed autonomia che reggono l'impegno personale nel volontariato, potenzialmente minando la funzionalità delle OdV, le quali sono chiamate a dover fronteggiare il turnover tra i propri membri. Molti studi si sono focalizzati sui fattori motivazionali che favoriscono l’avvicinamento individuale al volontariato, mentre resta da approfondire quali elementi sono in grado di promuovere una efficace permanenza nelle OdV. In particolare, Millette e Gagné (2008) sostengono che la soddisfazione del volontario non è solo funzione del fatto di svolgere un’attività piacevole e significativa, ma è anche legata al non dipendere da pressioni e ricompense esterne (motivazione autonoma). L’ipotesi è che la soddisfazione che scaturisce dall’attività volontaria - riconducibile ad una pluralità di elementi individuali, sociali ed organizzativi - possa influire in modo consistente sulla motivazione al proseguimento dell’impegno. Il presente contributo dunque mira ad indagare in che modo l’intreccio di alcuni fattori individuali ed organizzativi concorrono a favorire la permanenza dei volontari all’interno delle OdV. Attraverso un questionario abbiamo raccolto atteggiamenti e opinioni di 247 volontari operanti in quattro diverse OdV della provincia di Verona riguardo le proprie motivazioni al volontariato, la soddisfazione, il clima organizzativo, il senso di autoefficacia collettivo ed altre informazioni legate alle pratiche messe in atto in relazione alla specifica OdV. Complessivamente i risultati mostrano che la motivazione autonoma, pur configurandosi come variabile importante per determinare l’ingresso dei volontari nell’organizzazione, non sia altrettanto significativa per dar conto delle loro intenzioni a restare. Al contrario, la relazione tra volontari e il rapporto con l’organizzazione assumono un peso centrale nel determinare il loro grado di soddisfazione e, di conseguenza, la loro permanenza all’interno dell’OdV. Altri risultati suggeriscono l’importanza del senso di autoefficacia collettivo o la poca rilevanza della tipologia del servizio svolto dal volontario per incrementare il suo livello di soddisfazione. La motivazione individuale sembra dunque costituire un fattore estremamente rilevante nella decisione di avvicinarsi al mondo del volontariato in generale, mentre i fattori organizzativi specifici del contesto in cui si compie l’attività di volontariato risultano essenziali per favorire soddisfazione e, di conseguenza, permanenza nell’OdV.
2012
motivazioni; relazione tra volontari; autoefficacia collettiva; motivazione autonoma
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