La teoria dei sistemi di Luhmann ha il pregio della chiarezza. E il pensiero di chi, senza ombre, si assume il compito e la responsabilità di un “certo modo” di fare sociologia, un modo che ne ha promosso la fine, come già fece Hegel trasformando la filosofia in gnosticismo. Secondo Luhmann la sociologia non è lo studio, la ricerca e la comprensione di una realtà che, composta da molteplici fattori, è generata dagli uomini, ma è la creazione di un modello a cui quella realtà, cioè la vita sociale, si pensa sia, o debba essere, conforme. In nome della scienza prima, e dell’astrazione poi, si vuole “incasellare” la società dentro il modello di sistema, per poi trasformare il sistema nella realtà sociale stessa. E’ questa la tradizione che eredita Luhmann e che Luhmann stesso porterà alle sue estreme conseguenze. E’ una sociologia che crea una “seconda realtà”, una “seconda realtà” che finisce prima o poi per eclissare la vita sociale negli “schemi della mente”. Ciò che si oppone, dunque, ciò che sta “contro” a questo “modo” di fare sociologia non è un'altra teoria, superiore, più coerente o più adeguata, ma e proprio la realtà della società, quella “prima realtà” che non si lascia eclissare da nessun sistema, perché gran parte della vita sociale, o meglio, il nucleo più profondo della vita sociale, non è, ne funziona, come un sistema.
Minima Res. Riflessioni realiste su Niklas Luhmann
MORANDI, Emmanuele
2013-01-01
Abstract
La teoria dei sistemi di Luhmann ha il pregio della chiarezza. E il pensiero di chi, senza ombre, si assume il compito e la responsabilità di un “certo modo” di fare sociologia, un modo che ne ha promosso la fine, come già fece Hegel trasformando la filosofia in gnosticismo. Secondo Luhmann la sociologia non è lo studio, la ricerca e la comprensione di una realtà che, composta da molteplici fattori, è generata dagli uomini, ma è la creazione di un modello a cui quella realtà, cioè la vita sociale, si pensa sia, o debba essere, conforme. In nome della scienza prima, e dell’astrazione poi, si vuole “incasellare” la società dentro il modello di sistema, per poi trasformare il sistema nella realtà sociale stessa. E’ questa la tradizione che eredita Luhmann e che Luhmann stesso porterà alle sue estreme conseguenze. E’ una sociologia che crea una “seconda realtà”, una “seconda realtà” che finisce prima o poi per eclissare la vita sociale negli “schemi della mente”. Ciò che si oppone, dunque, ciò che sta “contro” a questo “modo” di fare sociologia non è un'altra teoria, superiore, più coerente o più adeguata, ma e proprio la realtà della società, quella “prima realtà” che non si lascia eclissare da nessun sistema, perché gran parte della vita sociale, o meglio, il nucleo più profondo della vita sociale, non è, ne funziona, come un sistema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.