A partire dall’analisi di due favole metafisiche e di Nostra Dea (1925), nel saggio si sottolinea come Massimo Bontempelli sembri utilizzare il concetto di marionetta umana per delineare le caratteristiche di un nuovo tipo di artista della scena e del suo ideale rapporto con il pubblico. Un interprete senza stilemi precostituiti o una propria personalità recitativa definita, che possa essere guidato da un autore-regista al pari di una marionetta, estremamente duttile ed eclettico per poter vestire qualunque parte gli sia affidata.
La divina donna-manichino di Massimo Bontempelli
BRUNETTI, SIMONA
2014-01-01
Abstract
A partire dall’analisi di due favole metafisiche e di Nostra Dea (1925), nel saggio si sottolinea come Massimo Bontempelli sembri utilizzare il concetto di marionetta umana per delineare le caratteristiche di un nuovo tipo di artista della scena e del suo ideale rapporto con il pubblico. Un interprete senza stilemi precostituiti o una propria personalità recitativa definita, che possa essere guidato da un autore-regista al pari di una marionetta, estremamente duttile ed eclettico per poter vestire qualunque parte gli sia affidata.File in questo prodotto:
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