Sinora l’attività in età moderna della sede mantovana del Sant’Uffizio era nota quasi solo per i processi condotti nel 1567 contro il circolo di Endimio Calandra (segretario del cardinal Ercole Gonzaga) e per alcuni accenni che saltuariamente emergono dal locale archivio di Stato. La tesi cerca di ricostruire la nascita, l’ordinamento, l’articolazione sul territorio (Stato e diocesi) e il funzionamento interno dell’ufficio, con particolare attenzione ai rapporti verso il potere politico, quello dei Gonzaga (e Gonzaga Nevers) in un primo tempo e quello asburgico nel corso del Settecento, secolo che ha visto Mantova al centro di importanti riforme. I materiali recuperati negli archivi della Congregazione per la dottrina della Fede sono organizzati attorno a due importanti avvenimenti, sintomatici della concezione del potere propria dei principi e dei cardinali romani: il conflitto che nel 1666 ha portato all’espulsione dell’inquisitore dallo Stato e le vicende giurisdizionali e diplomatiche che hanno preceduto la soppressione del tribunale, mostrando l’intervento sempre meno efficace dell’inquisitore nell’ostacolare la stampa di libri proibiti (il “Baldus” di Teofilo Folengo innanzitutto) e nel controllare fedeli e clero sulla base giuridica della bolla “In coena Domini”. Completano lo studio alcune considerazioni sulla consistenza numerica dei processi e sulla carriera dei religiosi che hanno svolto la funzione di inquisitore. Sommario: Introduzione; I frammenti superstiti; Sovrapposizioni; Lo sfratto del 1666; Nella Lombardia Austriaca; L’organizzazione del tribunale; Repertorio degli inquisitori di Mantova.

Until now the activity in modern times of the Mantuan branch of the Holy Office was known almost only for the trials conducted in 1567 against the circle of Endimio Calandra (secretary of cardinal Ercole Gonzaga) and for some occasional mentions in the local State Archive. The thesis tries to reconstruct the birth, the organisation, the territorial disposition (State and diocese) and the internal workings of the Office, with particular attention to the relationships towards the political power – in the first place the Gonzaga family (and Gonzaga Nevers), and then the Habsburgs in the 1700’s, a century which saw Mantua as a centre of important reforms. The materials recovered from the archives of the Congregation for the Doctrine of the Faith are organized around two important events, symptomatic of the concept of the power peculiar to princes and Roman cardinals: the conflict that in 1666 caused the expulsion of the inquisitor from the State and the jurisdictional and diplomatic happenings preceding the suppression of the Court, showing the increasingly less efficient intervention of the inquisitor in obstructing the printing of forbidden books (most significantly the “Baldus” by Teofilo Folengo) and in controlling the faithful and the clergy on the juridical basis of the papal bull “In coena Domini”. Considerations about the numerical consistency of the processes and the career of the men of the Church who had the role of inquisitor complete the study. Summary: Introduction; Surviving fragments; Overlays; The expulsion of 1666; In Austrian Lombardy; The organization of the court; The repertoire of the inquisitors of Mantua.

Per ben adempiere al proprio dovere. La sede mantovana del Sant'Uffizio tra XVI e XVIII secolo

BERZAGHI, Alessio
2013-01-01

Abstract

Until now the activity in modern times of the Mantuan branch of the Holy Office was known almost only for the trials conducted in 1567 against the circle of Endimio Calandra (secretary of cardinal Ercole Gonzaga) and for some occasional mentions in the local State Archive. The thesis tries to reconstruct the birth, the organisation, the territorial disposition (State and diocese) and the internal workings of the Office, with particular attention to the relationships towards the political power – in the first place the Gonzaga family (and Gonzaga Nevers), and then the Habsburgs in the 1700’s, a century which saw Mantua as a centre of important reforms. The materials recovered from the archives of the Congregation for the Doctrine of the Faith are organized around two important events, symptomatic of the concept of the power peculiar to princes and Roman cardinals: the conflict that in 1666 caused the expulsion of the inquisitor from the State and the jurisdictional and diplomatic happenings preceding the suppression of the Court, showing the increasingly less efficient intervention of the inquisitor in obstructing the printing of forbidden books (most significantly the “Baldus” by Teofilo Folengo) and in controlling the faithful and the clergy on the juridical basis of the papal bull “In coena Domini”. Considerations about the numerical consistency of the processes and the career of the men of the Church who had the role of inquisitor complete the study. Summary: Introduction; Surviving fragments; Overlays; The expulsion of 1666; In Austrian Lombardy; The organization of the court; The repertoire of the inquisitors of Mantua.
2013
storia; Mantova; inquisizione; eresia; eterodossia; Sant'Uffizio; Domenicani; Folengo; Gonzaga
Sinora l’attività in età moderna della sede mantovana del Sant’Uffizio era nota quasi solo per i processi condotti nel 1567 contro il circolo di Endimio Calandra (segretario del cardinal Ercole Gonzaga) e per alcuni accenni che saltuariamente emergono dal locale archivio di Stato. La tesi cerca di ricostruire la nascita, l’ordinamento, l’articolazione sul territorio (Stato e diocesi) e il funzionamento interno dell’ufficio, con particolare attenzione ai rapporti verso il potere politico, quello dei Gonzaga (e Gonzaga Nevers) in un primo tempo e quello asburgico nel corso del Settecento, secolo che ha visto Mantova al centro di importanti riforme. I materiali recuperati negli archivi della Congregazione per la dottrina della Fede sono organizzati attorno a due importanti avvenimenti, sintomatici della concezione del potere propria dei principi e dei cardinali romani: il conflitto che nel 1666 ha portato all’espulsione dell’inquisitore dallo Stato e le vicende giurisdizionali e diplomatiche che hanno preceduto la soppressione del tribunale, mostrando l’intervento sempre meno efficace dell’inquisitore nell’ostacolare la stampa di libri proibiti (il “Baldus” di Teofilo Folengo innanzitutto) e nel controllare fedeli e clero sulla base giuridica della bolla “In coena Domini”. Completano lo studio alcune considerazioni sulla consistenza numerica dei processi e sulla carriera dei religiosi che hanno svolto la funzione di inquisitore. Sommario: Introduzione; I frammenti superstiti; Sovrapposizioni; Lo sfratto del 1666; Nella Lombardia Austriaca; L’organizzazione del tribunale; Repertorio degli inquisitori di Mantova.
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