L’ Iperossaluria primaria di tipo I (PH1) è una malattia genetica rara a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata dalla deposizione di sali insolubili di ossalato di calcio dapprima nei reni, nel tratto urinario e successivamente, in assenza di trattamenti appropriati, in tutto il corpo. La PH1 è causata dall’assenza di alanina:gliossilato aminotransferasi (AGT), un’ enzima epatico perossisomale dipendente dal piridossal 5’-fosfato (PLP), che converte il gliossilato in glicina prevenendo la sua ossidazione ad ossalato e la formazione dei cristalli di ossalato di calcio. Ad oggi sono disponibili solo due approcci curativi per il trattamento della PH1: la somministrazione di piridossina, il precursore del PLP, che è efficace solo ne 10-30% dei pazienti, e il trapianto di fegato, una procedura molto invasiva. L’AGT è codificata dal gene AGXT di cui esistono due varianti polimorfiche: l’allele maggiore (AGT-Ma) e l’allele minore (AGT-Mi). Fino ad oggi sono state identificate più di 150 mutazioni patogeniche e sono stati eseguiti diversi studi al fine di cercare di chiarificare le correlazioni genotipo/fenotipo. Ciononostante i meccanismi attraverso i quali ogni mutazione porta alla carenza di AGT a livello proteico sono poco conosciuti. Per questo motivo è stata eseguita una comparazione in termini di attività catalitica, legame del coenzima, caratteristiche spettroscopiche, stato di oligomerizzazione e stabilità termica sia della forma apo che di quella oloenzimatica, tra l’AGT normale e nove varianti patogeniche nella loro forma ricombinante purificata. Inoltre è stato intrapreso uno studio approfondito sulle proprietà strutturarli della variante S187F-Ma e sulle proprietà molecolari e cellulari delle varianti della Gly161. I dati ottenuti hanno permesso di (i) capire l’impatto funzionale e/o strutturale di ogni mutazione sulla proteina, (ii) di rivalutare dati precedenti ottenuti su lisati cellulari, e (iii) di suggerire quale possa essere la terapia migliore, tra quelle disponibili, e di proporre nuove strategie terapeutiche per pazienti recanti le mutazioni analizzate.

Primary hyperoxaluria type 1 (PH1) is a rare autosomal recessive disorder characterized by the deposition of insoluble calcium oxalate crystals at first in the kidneys and urinary tract and then, in the absence of appropriate treatments, in the whole body. PH1 is caused by the deficiency of human liver specific peroxisomal enzyme alanine:glyoxylate aminotransferase (AGT). AGT is a pyridoxal 5'-phosphate (PLP)-dependent enzyme, which converts glyoxylate to glycine, thus preventing glyoxylate oxidation to oxalate and calcium oxalate formation. Only two curative therapeutic approaches are currently available for PH1: the administration of pyridoxine, a precursor of PLP, which is only effective in a minority of patients (10-30%), and liver transplantation, a very invasive procedure. AGT is encoded by the gene AGXT for which two main polymorphisms can be found: the major allele (AGT-Ma) and the minor allele (AGT-Mi). Up to now, more than 150 mutations have been identified that lead to PH1 and several studies have tried to clarify the genotype/phenotype correlations. However, the mechanisms by which each mutation causes AGT deficiency at the protein level are still poorly understood. Therefore, we performed a side-by-side comparison between normal AGT and nine purified pathogenic variants in terms of catalytic activity, coenzyme binding mode and affinity, spectroscopic features, oligomerization and thermal stability of both the holo- and apo-form. Moreover a detailed analysis of the structural properties of the S187F-Ma variant and of the molecular and cellular properties of Gly161 variants has been undertaken. Altogether, the data obtained has allowed us (i) to provide evidence for the structural and/or functional effects caused by each mutation on the protein, (ii) to reassess previous data obtained with crude cellular extracts, and (iii) to indicate a suitable therapy among those already available, and to suggest new treatments strategies for patients bearing the mutations analysed.

Molecular and cellular insights into defects of human alanine:glyoxylate aminotransferase variants associated with Primary Hyperoxaluria Type I

OPPICI, Elisa
2013-01-01

Abstract

Primary hyperoxaluria type 1 (PH1) is a rare autosomal recessive disorder characterized by the deposition of insoluble calcium oxalate crystals at first in the kidneys and urinary tract and then, in the absence of appropriate treatments, in the whole body. PH1 is caused by the deficiency of human liver specific peroxisomal enzyme alanine:glyoxylate aminotransferase (AGT). AGT is a pyridoxal 5'-phosphate (PLP)-dependent enzyme, which converts glyoxylate to glycine, thus preventing glyoxylate oxidation to oxalate and calcium oxalate formation. Only two curative therapeutic approaches are currently available for PH1: the administration of pyridoxine, a precursor of PLP, which is only effective in a minority of patients (10-30%), and liver transplantation, a very invasive procedure. AGT is encoded by the gene AGXT for which two main polymorphisms can be found: the major allele (AGT-Ma) and the minor allele (AGT-Mi). Up to now, more than 150 mutations have been identified that lead to PH1 and several studies have tried to clarify the genotype/phenotype correlations. However, the mechanisms by which each mutation causes AGT deficiency at the protein level are still poorly understood. Therefore, we performed a side-by-side comparison between normal AGT and nine purified pathogenic variants in terms of catalytic activity, coenzyme binding mode and affinity, spectroscopic features, oligomerization and thermal stability of both the holo- and apo-form. Moreover a detailed analysis of the structural properties of the S187F-Ma variant and of the molecular and cellular properties of Gly161 variants has been undertaken. Altogether, the data obtained has allowed us (i) to provide evidence for the structural and/or functional effects caused by each mutation on the protein, (ii) to reassess previous data obtained with crude cellular extracts, and (iii) to indicate a suitable therapy among those already available, and to suggest new treatments strategies for patients bearing the mutations analysed.
2013
Primary hyperoxaluria type 1; alanine:glyoxylate aminotransferase
L’ Iperossaluria primaria di tipo I (PH1) è una malattia genetica rara a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata dalla deposizione di sali insolubili di ossalato di calcio dapprima nei reni, nel tratto urinario e successivamente, in assenza di trattamenti appropriati, in tutto il corpo. La PH1 è causata dall’assenza di alanina:gliossilato aminotransferasi (AGT), un’ enzima epatico perossisomale dipendente dal piridossal 5’-fosfato (PLP), che converte il gliossilato in glicina prevenendo la sua ossidazione ad ossalato e la formazione dei cristalli di ossalato di calcio. Ad oggi sono disponibili solo due approcci curativi per il trattamento della PH1: la somministrazione di piridossina, il precursore del PLP, che è efficace solo ne 10-30% dei pazienti, e il trapianto di fegato, una procedura molto invasiva. L’AGT è codificata dal gene AGXT di cui esistono due varianti polimorfiche: l’allele maggiore (AGT-Ma) e l’allele minore (AGT-Mi). Fino ad oggi sono state identificate più di 150 mutazioni patogeniche e sono stati eseguiti diversi studi al fine di cercare di chiarificare le correlazioni genotipo/fenotipo. Ciononostante i meccanismi attraverso i quali ogni mutazione porta alla carenza di AGT a livello proteico sono poco conosciuti. Per questo motivo è stata eseguita una comparazione in termini di attività catalitica, legame del coenzima, caratteristiche spettroscopiche, stato di oligomerizzazione e stabilità termica sia della forma apo che di quella oloenzimatica, tra l’AGT normale e nove varianti patogeniche nella loro forma ricombinante purificata. Inoltre è stato intrapreso uno studio approfondito sulle proprietà strutturarli della variante S187F-Ma e sulle proprietà molecolari e cellulari delle varianti della Gly161. I dati ottenuti hanno permesso di (i) capire l’impatto funzionale e/o strutturale di ogni mutazione sulla proteina, (ii) di rivalutare dati precedenti ottenuti su lisati cellulari, e (iii) di suggerire quale possa essere la terapia migliore, tra quelle disponibili, e di proporre nuove strategie terapeutiche per pazienti recanti le mutazioni analizzate.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
ElisaOppici_PhD Thesis.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Dominio pubblico
Dimensione 4.64 MB
Formato Adobe PDF
4.64 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/539549
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact