Nel 1559 François Hotman, uno dei più rappresentativi esponenti del Cinquecento giuridico francese ed europeo, pubblica il "Iurisconsultus, sive de optimo genere iuris interpretandi", con l’intento sia di celebrare il complesso ruolo del giurista, autore e custode di delicati equilibri culturali e politici, sia di recuperare alla modernità giuridica i precetti dell’"ars inveniendi" di Ermagora di Temno e, soprattutto, il ricco lascito della tradizione retorica di essi debitrice. Alimentato dalla riflessione ermagorea, ancorato alla piattaforma del diritto romano (classico e giustinianeo) e permeato dalle istanze di rinnovamento metodologico e pedagogico introdotte dall’Umanesimo giuridico, il "Iurisconsultus" offre un’istruzione sintetica e chiara all’attività interpretativa del giurista, guadagnando una posizione rilevante nella riflessione scientifica hotmaniana. *** In 1559, François Hotman, one of the leading exponents of French and European sixteenth-century jurisprudence, publishes his "Iurisconsultus, sive de optimo genere iuris interpretandi", in order to represent the complex role of the jurist as maker and keeper of a delicate cultural and political balance. At the same time, he tries to offer to modern law scholars the Hermagoras’ "ars inveniendi" and, first of all, the rich rhetorical tradition referring to it. Supported by Hermagoras’ thought, tied to the platform of (classical and Justinian) Roman law and permeated by the instances of methodological and pedagogical renewal introduced by legal Humanism, the "Iurisconsultus" offers a clear and concise statement of legal interpretation, acquiring an important role in Hotman’s scientific thinking.

"Ars interpretandi" fra tradizione retorica e modernità giuridica: note in margine al "Iurisconsultus" (1559) di François Hotman

PEDRAZZA GORLERO, Cecilia
2012-01-01

Abstract

Nel 1559 François Hotman, uno dei più rappresentativi esponenti del Cinquecento giuridico francese ed europeo, pubblica il "Iurisconsultus, sive de optimo genere iuris interpretandi", con l’intento sia di celebrare il complesso ruolo del giurista, autore e custode di delicati equilibri culturali e politici, sia di recuperare alla modernità giuridica i precetti dell’"ars inveniendi" di Ermagora di Temno e, soprattutto, il ricco lascito della tradizione retorica di essi debitrice. Alimentato dalla riflessione ermagorea, ancorato alla piattaforma del diritto romano (classico e giustinianeo) e permeato dalle istanze di rinnovamento metodologico e pedagogico introdotte dall’Umanesimo giuridico, il "Iurisconsultus" offre un’istruzione sintetica e chiara all’attività interpretativa del giurista, guadagnando una posizione rilevante nella riflessione scientifica hotmaniana. *** In 1559, François Hotman, one of the leading exponents of French and European sixteenth-century jurisprudence, publishes his "Iurisconsultus, sive de optimo genere iuris interpretandi", in order to represent the complex role of the jurist as maker and keeper of a delicate cultural and political balance. At the same time, he tries to offer to modern law scholars the Hermagoras’ "ars inveniendi" and, first of all, the rich rhetorical tradition referring to it. Supported by Hermagoras’ thought, tied to the platform of (classical and Justinian) Roman law and permeated by the instances of methodological and pedagogical renewal introduced by legal Humanism, the "Iurisconsultus" offers a clear and concise statement of legal interpretation, acquiring an important role in Hotman’s scientific thinking.
2012
François Hotman; Iurisconsultus; ars interpretandi; Cinquecento giuridico francese
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