Le vicende autobiografiche di Giuseppe Acerbi (1776-1843) sono già di per sé prova della sua poliedrica personalità e della sua vigorosa capacità programmatica e operativa unita a volontà di riflessione e desiderio di fissare sulla carta le proprie esperienze intellettuali. In una valutazione che tenga conto dell’originalità della sua figura, di non scarso rilievo può rivelarsi lo studio del «Diario del soggiorno in Inghilterra e Irlanda». Il manoscritto 1307/1, conservato presso la Biblioteca Teresiana di Mantova e rimasto finora inedito, compare qui per la prima volta in trascrizione integrale. Nella rapida successione dei quadri che costituiscono il resoconto del viaggio, Acerbi rivela la sua formazione di poligrafo settecentesco curioso nei confronti del reale, atteggiamento che lo porta a osservare attentamente e a non celare le ingiustizie, le prevaricazioni, i problemi, lo stato di oppressione cui sono, almeno in parte, soggetti tutti i popoli. Acerbi si propone di conoscere la realtà umana e sociale, il sistema politico-economico, la situazione letteraria e religiosa dei paesi stranieri che visita. Afferma di non voler viaggiare per redigere una raccolta erudita di curiosità, ma «per acquistare una facilità ed un mezzo di riguardare le cose e gli uomini con un occhio più veggente ed imparziale».

Diario del soggiorno in Inghilterra e Irlanda di Giuseppe Acerbi

CAPPELLARI, Simona
2012-01-01

Abstract

Le vicende autobiografiche di Giuseppe Acerbi (1776-1843) sono già di per sé prova della sua poliedrica personalità e della sua vigorosa capacità programmatica e operativa unita a volontà di riflessione e desiderio di fissare sulla carta le proprie esperienze intellettuali. In una valutazione che tenga conto dell’originalità della sua figura, di non scarso rilievo può rivelarsi lo studio del «Diario del soggiorno in Inghilterra e Irlanda». Il manoscritto 1307/1, conservato presso la Biblioteca Teresiana di Mantova e rimasto finora inedito, compare qui per la prima volta in trascrizione integrale. Nella rapida successione dei quadri che costituiscono il resoconto del viaggio, Acerbi rivela la sua formazione di poligrafo settecentesco curioso nei confronti del reale, atteggiamento che lo porta a osservare attentamente e a non celare le ingiustizie, le prevaricazioni, i problemi, lo stato di oppressione cui sono, almeno in parte, soggetti tutti i popoli. Acerbi si propone di conoscere la realtà umana e sociale, il sistema politico-economico, la situazione letteraria e religiosa dei paesi stranieri che visita. Afferma di non voler viaggiare per redigere una raccolta erudita di curiosità, ma «per acquistare una facilità ed un mezzo di riguardare le cose e gli uomini con un occhio più veggente ed imparziale».
2012
9788896419502
Diario; manoscritto; Inghilterra
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