Le riforme succedutesi nell’ultimo ventennio negli enti locali hanno visto, quale conseguenza del consolidarsi del processo di aziendalizzazione, un crescente orientamento ai risultati della gestione intesi sia come capacità di perseguire un equilibrio generale di lungo periodo sia come espressione della capacità dell’ente di soddisfare i bisogni prioritari della comunità territoriale di riferimento. La visione aziendale dell’agire dell’ente locale ha portato a riconoscere importanza crescente ad una costante verifica fra risultato realizzato effettivamente attraverso la gestione e quanto ipotizzato al fine di individuare la miglior combinazione possibile tra risorse impiegate e valore prodotto in termini di capacità di soddisfare i bisogni (Farneti - Pozzoli, 2005). L’introduzione dell’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia (l. 81/93) ha contribuito ulteriormente a rafforzare il rapporto fiduciario tra cittadini e organi politici eletti e al configurarsi di un “obbligo” crescente in capo al vertice politico di rendicontare alla comunità di riferimento un corretto uso della delega ricevuta, dimostrando come si intendono utilizzare le risorse, con quali tempi e per quali progetti/programmi. Da ultimo, la crescente scarsità di risorse accompagnata da un aumento dei bisogni della comunità amministrata, rende indispensabile definire e comunicare gli obiettivi prioritari (strategici) sui quali concentrare le energie e le risorse disponibili. Interprete delle priorità di bisogno di un territorio e di una società e ad un tempo responsabile ultimo del soddisfacimento delle istanze che da una comunità derivano è l’organo politico dell’ente locale. Per essere in grado di rispondere del proprio operato l’organo politico deve essere protagonista sia di una attività di pianificazione strategica che lo vede definire gli obiettivi di fondo della futura gestione e le linee principali di intervento per realizzarli nel medio-lungo termine, sia di una attività di controllo della strategia, cioè di monitoraggio sulla effettiva realizzazione da parte degli organi esecutivi delle decisioni strategiche assunte. Solo in questo modo potrà dapprima dichiarare le linee strategiche di intervento (momento decisionale e di indirizzo) sia ai cittadini sia alla propria struttura gestionale, successivamente verificare se quanto programmato è stato realizzato e conseguentemente intraprendere in modo consapevole una attività di rendicontazione di tipo sociale.

Il controllo strategico

LEARDINI, Chiara
2012-01-01

Abstract

Le riforme succedutesi nell’ultimo ventennio negli enti locali hanno visto, quale conseguenza del consolidarsi del processo di aziendalizzazione, un crescente orientamento ai risultati della gestione intesi sia come capacità di perseguire un equilibrio generale di lungo periodo sia come espressione della capacità dell’ente di soddisfare i bisogni prioritari della comunità territoriale di riferimento. La visione aziendale dell’agire dell’ente locale ha portato a riconoscere importanza crescente ad una costante verifica fra risultato realizzato effettivamente attraverso la gestione e quanto ipotizzato al fine di individuare la miglior combinazione possibile tra risorse impiegate e valore prodotto in termini di capacità di soddisfare i bisogni (Farneti - Pozzoli, 2005). L’introduzione dell’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia (l. 81/93) ha contribuito ulteriormente a rafforzare il rapporto fiduciario tra cittadini e organi politici eletti e al configurarsi di un “obbligo” crescente in capo al vertice politico di rendicontare alla comunità di riferimento un corretto uso della delega ricevuta, dimostrando come si intendono utilizzare le risorse, con quali tempi e per quali progetti/programmi. Da ultimo, la crescente scarsità di risorse accompagnata da un aumento dei bisogni della comunità amministrata, rende indispensabile definire e comunicare gli obiettivi prioritari (strategici) sui quali concentrare le energie e le risorse disponibili. Interprete delle priorità di bisogno di un territorio e di una società e ad un tempo responsabile ultimo del soddisfacimento delle istanze che da una comunità derivano è l’organo politico dell’ente locale. Per essere in grado di rispondere del proprio operato l’organo politico deve essere protagonista sia di una attività di pianificazione strategica che lo vede definire gli obiettivi di fondo della futura gestione e le linee principali di intervento per realizzarli nel medio-lungo termine, sia di una attività di controllo della strategia, cioè di monitoraggio sulla effettiva realizzazione da parte degli organi esecutivi delle decisioni strategiche assunte. Solo in questo modo potrà dapprima dichiarare le linee strategiche di intervento (momento decisionale e di indirizzo) sia ai cittadini sia alla propria struttura gestionale, successivamente verificare se quanto programmato è stato realizzato e conseguentemente intraprendere in modo consapevole una attività di rendicontazione di tipo sociale.
2012
8838773750
controllo; strategia; enti locali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/470560
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