Il contributo è dedicato alla ricomposizione dei frammenti dell’ordinamento nazionale riconducibili ai rischi psicosociali, un tema non trattato direttamente dal legislatore e che necessita di un continuo confronto con le discipline diverse dal diritto. Il percorso di ricerca seguito, in particolare, prende avvio dall’interpretazione dell’art. 28 del testo unico di sicurezza con il riferimento in esso contenuto allo stress lavoro correlato che deve essere valutato tra i rischi particolari in esso elencati. Dopo aver ricostruito le due prospettive interpretative dell’articolo (sintetizzate nella locuzione “si legge stress, si pensa mobbing” e si “si legge stress, si pensa rischio psicosociale”) anche mediante un’analisi della giurisprudenza a queste figure dedicata, l’autrice si dedicata alla concetto di benessere organizzativo recentemente regolato dal legislatore per il pubblico impiego e ad una verifica del ruolo della contrattazione collettiva in materia. Le conclusioni auspicano un’inversione di tendenza da genus a species rispetto al tema dei rps anche mediante valorizzazione della nozione di costrittività organizzativa contenuta in una circolare Inail annullata dal Consiglio di Stato (organo supremo della magistratura amministrativa).

Il diritto del lavoro il rischio psico-sociale (e organizzativo) in Italia

Calafà, Laura
2012-01-01

Abstract

Il contributo è dedicato alla ricomposizione dei frammenti dell’ordinamento nazionale riconducibili ai rischi psicosociali, un tema non trattato direttamente dal legislatore e che necessita di un continuo confronto con le discipline diverse dal diritto. Il percorso di ricerca seguito, in particolare, prende avvio dall’interpretazione dell’art. 28 del testo unico di sicurezza con il riferimento in esso contenuto allo stress lavoro correlato che deve essere valutato tra i rischi particolari in esso elencati. Dopo aver ricostruito le due prospettive interpretative dell’articolo (sintetizzate nella locuzione “si legge stress, si pensa mobbing” e si “si legge stress, si pensa rischio psicosociale”) anche mediante un’analisi della giurisprudenza a queste figure dedicata, l’autrice si dedicata alla concetto di benessere organizzativo recentemente regolato dal legislatore per il pubblico impiego e ad una verifica del ruolo della contrattazione collettiva in materia. Le conclusioni auspicano un’inversione di tendenza da genus a species rispetto al tema dei rps anche mediante valorizzazione della nozione di costrittività organizzativa contenuta in una circolare Inail annullata dal Consiglio di Stato (organo supremo della magistratura amministrativa).
2012
Rischio psico-sociale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/435389
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