I racconti di questa antologia narrano il rapporto intenso di chi scrive con il proprio paese, con quella parte del territorio australiano su cui per generazioni è vissuto il proprio gruppo. Attraverso episodi di storie di vita, autori e autrici raccontano sé stessi e il sapere indigeno connesso con la terra/territorio, non considerata in termini di spazio geografico o di valore economico ma come valore di legame.Le singole narrazioni si intrecciano con le grandi questioni della colonizzazione - dal concetto di terra nullius al dramma delle stolen generations. Gli Inglesi qualificarono l'Australia come terra di nessuno, vuota, disabitata, terra nullius, che poteva essere legittimamente occupata, addomesticata, piegata all'idea di progresso occidentale Questa dottrina verrà ricusata solo nel 1992 dalla Corte Suprema australiana con la storica decisione MABO. Un altro tema trasversale a molti racconti è quello delle generazioni rubate, una delle politiche coloniali più aberranti e atroci, che rientrava in una dichiarata ideologia di assimilazione programmata tramite la pratica di un'istituzionalizzazione coatta di bambini di discendenza mista. Tra gli anni 10 e gli anni 70 del secolo scorso, centomila bambine e bambini aborigeni furono rimossi dal loro contesto socioculturale e dalle loro famiglie e rinchiusi in istituti di rieducazione e in orfanatrofi. Le attese scuse ufficiali, che costituiscono solo un primo passo nel complesso processo di riconciliazione, sono finalmente arrivate nel febbraio 2008. L'attuale Primo Ministro australiano Kevin Rudd ha preso le distanze dalla posizione di pesante silenzio che aveva caratterizzato i suoi predecessori, riconoscendo una responsabilità intergenerazionale.Sally Morgan, con gli autori e le autrici di Malditerra, parte da esperienze dolorose per offrire punti di riflessione per tutti. Come racconta S. Morgan, il paese è "una biblioteca vivente, un luogo dove il passato, il presente e il futuro si uniscono in una continua creazione." La memoria dei luoghi non assume quindi contorni nostalgici, ma lascia aperto un orizzonte che tiene in tensione: "Allora, Adesso e Domani" (Tjalaminu Mia). La malinconia che troviamo in queste narrazioni, e che informa il titolo dell'antologia, è altro. E' un sentimento "relazionale" che prende corpo nei confronti di una terra/territorio a cui si appartiene, alla quale ci si sente connessi da profondi legami: un paese che accoglie e che genera vita. Questi testi raccontano desideri, necessità, sentimenti che si rifanno a stili di vita sobri, che cominciano a trovare casa anche alle nostre latitudini geoculturali. Gesti, parole, sentimenti e pratiche che parlano anche a noi, che ci raccontano di un altro modo di prendersi cura dell'ambiente e di prendersi cura degli altri; e parlano un linguaggio di grande umanità e civiltà. I racconti mantengono l'intonazione delle storie orali, che la traduzione cerca di restituire con una scelta stilistico-sintattica adeguata al contesto.Malditerra è un testo poetico ma anche politico, che ci insegna come la vita sia fatta di interconnessioni e di interdipendenze, e come ogni stile di vita necessiti di condivisione. Tuttavia, la possibilità di coesistenza e di riconciliazione richiede un rapporto di "eguaglianza e reciprocità d'onore tra Aborigeni e non aborigeni, nel rispetto delle differenze e dell'assunzione di responsabilità ecologiche e sociali" (Bob Morgan). (dalla Prefazione all'edizione italiana).

Malditerra. Heartsick for Country

PAINI, Anna Maria
2010-01-01

Abstract

I racconti di questa antologia narrano il rapporto intenso di chi scrive con il proprio paese, con quella parte del territorio australiano su cui per generazioni è vissuto il proprio gruppo. Attraverso episodi di storie di vita, autori e autrici raccontano sé stessi e il sapere indigeno connesso con la terra/territorio, non considerata in termini di spazio geografico o di valore economico ma come valore di legame.Le singole narrazioni si intrecciano con le grandi questioni della colonizzazione - dal concetto di terra nullius al dramma delle stolen generations. Gli Inglesi qualificarono l'Australia come terra di nessuno, vuota, disabitata, terra nullius, che poteva essere legittimamente occupata, addomesticata, piegata all'idea di progresso occidentale Questa dottrina verrà ricusata solo nel 1992 dalla Corte Suprema australiana con la storica decisione MABO. Un altro tema trasversale a molti racconti è quello delle generazioni rubate, una delle politiche coloniali più aberranti e atroci, che rientrava in una dichiarata ideologia di assimilazione programmata tramite la pratica di un'istituzionalizzazione coatta di bambini di discendenza mista. Tra gli anni 10 e gli anni 70 del secolo scorso, centomila bambine e bambini aborigeni furono rimossi dal loro contesto socioculturale e dalle loro famiglie e rinchiusi in istituti di rieducazione e in orfanatrofi. Le attese scuse ufficiali, che costituiscono solo un primo passo nel complesso processo di riconciliazione, sono finalmente arrivate nel febbraio 2008. L'attuale Primo Ministro australiano Kevin Rudd ha preso le distanze dalla posizione di pesante silenzio che aveva caratterizzato i suoi predecessori, riconoscendo una responsabilità intergenerazionale.Sally Morgan, con gli autori e le autrici di Malditerra, parte da esperienze dolorose per offrire punti di riflessione per tutti. Come racconta S. Morgan, il paese è "una biblioteca vivente, un luogo dove il passato, il presente e il futuro si uniscono in una continua creazione." La memoria dei luoghi non assume quindi contorni nostalgici, ma lascia aperto un orizzonte che tiene in tensione: "Allora, Adesso e Domani" (Tjalaminu Mia). La malinconia che troviamo in queste narrazioni, e che informa il titolo dell'antologia, è altro. E' un sentimento "relazionale" che prende corpo nei confronti di una terra/territorio a cui si appartiene, alla quale ci si sente connessi da profondi legami: un paese che accoglie e che genera vita. Questi testi raccontano desideri, necessità, sentimenti che si rifanno a stili di vita sobri, che cominciano a trovare casa anche alle nostre latitudini geoculturali. Gesti, parole, sentimenti e pratiche che parlano anche a noi, che ci raccontano di un altro modo di prendersi cura dell'ambiente e di prendersi cura degli altri; e parlano un linguaggio di grande umanità e civiltà. I racconti mantengono l'intonazione delle storie orali, che la traduzione cerca di restituire con una scelta stilistico-sintattica adeguata al contesto.Malditerra è un testo poetico ma anche politico, che ci insegna come la vita sia fatta di interconnessioni e di interdipendenze, e come ogni stile di vita necessiti di condivisione. Tuttavia, la possibilità di coesistenza e di riconciliazione richiede un rapporto di "eguaglianza e reciprocità d'onore tra Aborigeni e non aborigeni, nel rispetto delle differenze e dell'assunzione di responsabilità ecologiche e sociali" (Bob Morgan). (dalla Prefazione all'edizione italiana).
2010
9788895364322
aborigeni australiani; cura del territorio; politica coloniale; generazioni rubate; Native Title
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Descrizione: Introduzione (e cura della traduzione italiana) di un ricco volume di testimonianze di autori e autrici indigeni che si raccontano attraverso il loro rapporto con la terra/territorio, non considerata in termini di spazio geografico o di valore economico ma come valore di legame.Le singole narrazioni si intrecciano con le grandi questioni della colonizzazione - dal concetto di terra nullius al dramma delle stolen generations.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/338820
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