Il termine Inibizione di ritorno (IOR) è usato per indicare l'effetto che si verifica quando il soggetto tende ad evitare di riorientare l'attenzione su posizioni spaziali od oggetti già esplorati. In un compito di tempo di reazione semplice per il rilevamento di uno stimolo bersaglio, il soggetto riceve prima un segnale lateralizzato (S1) non informativo e poi un altro stimolo (S2), pure lateralizzato, al quale deve rispondere rapidamente. La risposta è più rapida quando la posizione di S1 coincide con quella di S2 rispetto a quando le due posizioni non coincidono. Tuttavia, se il tempo fra S1 ed S2 è superiore a 200 ms, il vantaggio per la posizione segnalata si trasforma in uno svantaggio (inibizione di ritorno). Nella presente tesi ho verificato l'effetto sulla risposta ad S2 da parte di S1 aventi differenti luminanze e conseguentemente con diversi gradi di visibilità. Sono stati condotti esperimenti in cui venivano confrontate condizioni con S1 soprasoglia e privi di qualsiasi effetto implicito (esperimenti 2 b, 3 b). S1 visibili hanno prodotto sia un effetto di facilitazione che un effetto IOR, mentre S1 sottosoglia ma con effetti impliciti hanno provocato soltanto effetti IOR. S1 sottosoglia e senza effetti impliciti non hanno modificato la risposta ad S2. Questi risultati suggeriscono che gli effetti di facilitazione e di inibizione abbiano basi neurali in parte o in tutto diverse. Per chiarire ulteriormente la natura di entrambi gli effetti ho confrontato la risposta ad S2 preceduti da S1 pienamente visibili con la risposta ad S2 non preceduti da S1 (esperimento 4). I risultati hanno messo in evidenza che l'effetto IOR deriva da almeno due componenti, una inibizione nella posizione di S1 ed uno simultanea facilitazione nella posizione opposta. L'interpretazione attenzionale di questi fenomeni non riesce a spiegare in modo esaustivo i dati esposti in questa tesi, che suggeriscono l'importanza per i fenomeni descritti di meccanismi puramente sensoriali. ciò richiede una revisione del termine inibizione di ritorno.

Simple reaction time (RT) to visual targets following irrelevant cues is generally modulated in a biphasic pattern, involving RT facilitation followed by RT inhibition. The term inhibition of return (IOR) expresses the assumption that attention is first attracted to the cued location and then repelled and prevented from returning to it. However, for RT inhibition to be an obligatory index of a bias against re-attending, the prior presence of attention at that location should be proven. When a location in inhibited without prior facilitation, inhibition of the return of attention to that location cannot be invoked as the cause of RT inhibition. This thesis describes RT inhibition effect from low luminance cues, mostly unavailable to awareness, which are not preceded by facilitation, and most probably result directly from an unattended and unseen sensory stimulation. However cues of such low luminance that cannot be localized in space do not yield inhibitory effect. Additional result suggest that RT inhibition at cued locations is coupled with facilitation at uncued locations, implying that typical measures of IOR-like effect may actually compound inhibition and facilitazion. Thus IOR-like effect are not always and not necessarily a hallmark of covert attentional reactions, and canonical IOR accounts of facilitation followed by inhibition cannot be expected to represent and explain all RT modulations by prior irrelevant visual stimulation.

Inhibition of return: subliminal cue effect

MELE, Sonia
2007-01-01

Abstract

Simple reaction time (RT) to visual targets following irrelevant cues is generally modulated in a biphasic pattern, involving RT facilitation followed by RT inhibition. The term inhibition of return (IOR) expresses the assumption that attention is first attracted to the cued location and then repelled and prevented from returning to it. However, for RT inhibition to be an obligatory index of a bias against re-attending, the prior presence of attention at that location should be proven. When a location in inhibited without prior facilitation, inhibition of the return of attention to that location cannot be invoked as the cause of RT inhibition. This thesis describes RT inhibition effect from low luminance cues, mostly unavailable to awareness, which are not preceded by facilitation, and most probably result directly from an unattended and unseen sensory stimulation. However cues of such low luminance that cannot be localized in space do not yield inhibitory effect. Additional result suggest that RT inhibition at cued locations is coupled with facilitation at uncued locations, implying that typical measures of IOR-like effect may actually compound inhibition and facilitazion. Thus IOR-like effect are not always and not necessarily a hallmark of covert attentional reactions, and canonical IOR accounts of facilitation followed by inhibition cannot be expected to represent and explain all RT modulations by prior irrelevant visual stimulation.
2007
inhibition of return; subliminal cue
Il termine Inibizione di ritorno (IOR) è usato per indicare l'effetto che si verifica quando il soggetto tende ad evitare di riorientare l'attenzione su posizioni spaziali od oggetti già esplorati. In un compito di tempo di reazione semplice per il rilevamento di uno stimolo bersaglio, il soggetto riceve prima un segnale lateralizzato (S1) non informativo e poi un altro stimolo (S2), pure lateralizzato, al quale deve rispondere rapidamente. La risposta è più rapida quando la posizione di S1 coincide con quella di S2 rispetto a quando le due posizioni non coincidono. Tuttavia, se il tempo fra S1 ed S2 è superiore a 200 ms, il vantaggio per la posizione segnalata si trasforma in uno svantaggio (inibizione di ritorno). Nella presente tesi ho verificato l'effetto sulla risposta ad S2 da parte di S1 aventi differenti luminanze e conseguentemente con diversi gradi di visibilità. Sono stati condotti esperimenti in cui venivano confrontate condizioni con S1 soprasoglia e privi di qualsiasi effetto implicito (esperimenti 2 b, 3 b). S1 visibili hanno prodotto sia un effetto di facilitazione che un effetto IOR, mentre S1 sottosoglia ma con effetti impliciti hanno provocato soltanto effetti IOR. S1 sottosoglia e senza effetti impliciti non hanno modificato la risposta ad S2. Questi risultati suggeriscono che gli effetti di facilitazione e di inibizione abbiano basi neurali in parte o in tutto diverse. Per chiarire ulteriormente la natura di entrambi gli effetti ho confrontato la risposta ad S2 preceduti da S1 pienamente visibili con la risposta ad S2 non preceduti da S1 (esperimento 4). I risultati hanno messo in evidenza che l'effetto IOR deriva da almeno due componenti, una inibizione nella posizione di S1 ed uno simultanea facilitazione nella posizione opposta. L'interpretazione attenzionale di questi fenomeni non riesce a spiegare in modo esaustivo i dati esposti in questa tesi, che suggeriscono l'importanza per i fenomeni descritti di meccanismi puramente sensoriali. ciò richiede una revisione del termine inibizione di ritorno.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Accesso ristretto
Dimensione 1.02 MB
Formato Adobe PDF
1.02 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/337934
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact