Nell'illustrare il mio percorso di ricerca è utile sottolineare che in essa la problematica etica si intreccia con la dimensione estetica umana in quanto la riflessione arendtiana - nel suo tentativo di ripensare l'Etica e di rifondare la Politica - trova nel pensiero di Kant lo snodo teorico decisivo con cui confrontarsi per procedere oltre. Prendendo a modello il giudizio estetico kantiano che trasforma il singolo come spettatore giudicante nell'osservatore universale, Arendt utilizza il concetto di universalità soggettiva come comunicabilità del giudizio di gusto, per ripensare alla Morale alla luce della dimensione estetica basandosi soprattutto sui concetti kantiani di "validità esemplare" e di "senso comune". La mia ricerca legge nel tentativo arendtiano di ripensare alla morale e alla politica, che all'età dei totalitarismi e della Shoah hanno subito un grave collasso e devono essere ripensate con strumenti interpretativi radicalmente nuovi, il tentativo di ritornare alle sorgenti vive della tradizione filosofica dell'Occidente per trarne gli strumenti utili per una loro rifondazione. Questa modalità, che ha comportato l'incrocio delle rispettive posizioni e tematiche nelle opere degli autori, mi ha permesso di ricostruire nel confronto e nel dialogo critico che Arendt tiene con Kant, il debito decisivo nei confronti della sua filosofia.

While illustrating my research it's worth pointing out that the ethical issue interweaves with the human aesthetic dimension as the Arendtian reflection - in its attempt to rethink Ethics and refound Politics - finds in Kant's thought the conclusive theoretical crucial point to deal with in order then, to go on. Arendt takes as her model the aesthetic Kantian judgement that turns the individual as a judging spectator into the universal observator. Therefore she uses the concept of subjective universality as communicability of the judgement of taste, to reflect upon Ethics in the light of the aesthetic dimension mostly basing on the Kantian concept of "exemplary validity" and "common sense". My research considers the Arendtian attempt to reflect upon Ethics and Politics, which have undergone a serious collapse since the age of totalitarism and Shoah and must be thought over with totally new interpretative instruments, as the attempt to go bach to the living origins of western philosophical tradition to get the necessary instruments for their refounding. This method, with the comparison of the respective positions and themes in the authors' work, has enabled me to reconstruct, in the confrontation and critical dialogue that Arendt has with Kant, the decisive debt to his philosophy.

La bellezza del bene. Il debito di Hannah Arendt nei confronti di Immanuel Kant

Crotti, Ornella
2009-01-01

Abstract

While illustrating my research it's worth pointing out that the ethical issue interweaves with the human aesthetic dimension as the Arendtian reflection - in its attempt to rethink Ethics and refound Politics - finds in Kant's thought the conclusive theoretical crucial point to deal with in order then, to go on. Arendt takes as her model the aesthetic Kantian judgement that turns the individual as a judging spectator into the universal observator. Therefore she uses the concept of subjective universality as communicability of the judgement of taste, to reflect upon Ethics in the light of the aesthetic dimension mostly basing on the Kantian concept of "exemplary validity" and "common sense". My research considers the Arendtian attempt to reflect upon Ethics and Politics, which have undergone a serious collapse since the age of totalitarism and Shoah and must be thought over with totally new interpretative instruments, as the attempt to go bach to the living origins of western philosophical tradition to get the necessary instruments for their refounding. This method, with the comparison of the respective positions and themes in the authors' work, has enabled me to reconstruct, in the confrontation and critical dialogue that Arendt has with Kant, the decisive debt to his philosophy.
2009
Hannah Arendt; Immanuel Kant
Nell'illustrare il mio percorso di ricerca è utile sottolineare che in essa la problematica etica si intreccia con la dimensione estetica umana in quanto la riflessione arendtiana - nel suo tentativo di ripensare l'Etica e di rifondare la Politica - trova nel pensiero di Kant lo snodo teorico decisivo con cui confrontarsi per procedere oltre. Prendendo a modello il giudizio estetico kantiano che trasforma il singolo come spettatore giudicante nell'osservatore universale, Arendt utilizza il concetto di universalità soggettiva come comunicabilità del giudizio di gusto, per ripensare alla Morale alla luce della dimensione estetica basandosi soprattutto sui concetti kantiani di "validità esemplare" e di "senso comune". La mia ricerca legge nel tentativo arendtiano di ripensare alla morale e alla politica, che all'età dei totalitarismi e della Shoah hanno subito un grave collasso e devono essere ripensate con strumenti interpretativi radicalmente nuovi, il tentativo di ritornare alle sorgenti vive della tradizione filosofica dell'Occidente per trarne gli strumenti utili per una loro rifondazione. Questa modalità, che ha comportato l'incrocio delle rispettive posizioni e tematiche nelle opere degli autori, mi ha permesso di ricostruire nel confronto e nel dialogo critico che Arendt tiene con Kant, il debito decisivo nei confronti della sua filosofia.
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