Lo studio delle centottanta impronte di gemme antiche o all’antica conservate presso il museo di Castelvecchio di Verona,,costituisce una fonte ricchissima di informazioni per coloro che si occupano non sol di glittica ma soprattutto di storia del collezionismo di gemme ed impronte.Come è noto particolare è stato l’interesse per questo tipo di materiale nel XVIII secolo e agli inizi del successivo, , periodo al quale sono attribuibili le più importanti raccolte di calchi in gesso , scagliola paste e zolfi colorati come quelle del barone prussiano Philipp von Stosch confluita poi nella vastissima raccolta di James Tassie, del Dehn, del Lippert e di Tommaso Cades. La collezione veronese rappresenta una delle pù importanti raccolte di calchi dell’Itala Settentrionale. La collezione risulta composta da tre gruppi differenti di calchi , alcuni realizzati in pasta grigia con ritratti di imperatori romani o di personaggi delle famiglie imperiali.Molte sono le iconografie tratte dalla glittica di età romana, con soggetti già appartenenti alla collezione Stosch per lo più conservata a Berlino .Attestate inoltre composizioni di età ellenistica derivanti probabilmente da prototipi scultorei.Testimoniate sono inoltre le riproduzioni degli intagli dei maggiori incisori del Cinquecento Seicento e Settecento come Francesco Sirletti Romano, Nathaniel Marchant Ammonio e Giovanni Pichler ed altri.

Le impronte di gemme dei civici musei d'arte di Verona.Verona e il collezionismo di antichità del Settecento e Ottocento

FACCHINI, Giuliana Maria
2009-01-01

Abstract

Lo studio delle centottanta impronte di gemme antiche o all’antica conservate presso il museo di Castelvecchio di Verona,,costituisce una fonte ricchissima di informazioni per coloro che si occupano non sol di glittica ma soprattutto di storia del collezionismo di gemme ed impronte.Come è noto particolare è stato l’interesse per questo tipo di materiale nel XVIII secolo e agli inizi del successivo, , periodo al quale sono attribuibili le più importanti raccolte di calchi in gesso , scagliola paste e zolfi colorati come quelle del barone prussiano Philipp von Stosch confluita poi nella vastissima raccolta di James Tassie, del Dehn, del Lippert e di Tommaso Cades. La collezione veronese rappresenta una delle pù importanti raccolte di calchi dell’Itala Settentrionale. La collezione risulta composta da tre gruppi differenti di calchi , alcuni realizzati in pasta grigia con ritratti di imperatori romani o di personaggi delle famiglie imperiali.Molte sono le iconografie tratte dalla glittica di età romana, con soggetti già appartenenti alla collezione Stosch per lo più conservata a Berlino .Attestate inoltre composizioni di età ellenistica derivanti probabilmente da prototipi scultorei.Testimoniate sono inoltre le riproduzioni degli intagli dei maggiori incisori del Cinquecento Seicento e Settecento come Francesco Sirletti Romano, Nathaniel Marchant Ammonio e Giovanni Pichler ed altri.
2009
9788886752367
IMPRONTE; GEMME; VERONA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/334770
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