Questo libro è l’incontro tra due culture: quella tecnica, in particolare l’informatica, e quella umanistica, in particolare la pedagogia. Esso, tuttavia, non è né un manuale di Informatica né di Pedagogia generale: ce ne sono in commercio molti e molto ben fatti. È, invece, il tentativo di mettere in luce un problema molto serio del modo di educare e di fare scuola: sebbene, infatti, l’insegnamento dell’informatica (o la Computer Science, internazionalmente parlando) sia considerato di priorità irrinunciabile nella maggior parte dei paesi del mondo, i curricoli, ovvero l’elencazione degli argomenti e i metodi per veicolarli, non sembrano appropriati per il mondo dei bambini. I bambini, infatti, hanno bisogno di linguaggi specifici, di modelli propri, di metodi particolari di presentazione dei contenuti. E per mettere in atto ciò, occorre partire dapprincipio, ma non limitatamente, dagli educatori. Nell’insegnamento di Informatica che ho tenuto nel Corso di Laurea di Scienze dell’Educazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo di Verona, ho tentato di impostare un modo nuovo di trasmettere i contenuti ai futuri educatori (in particolare dei bambini, ma anche degli anziani, dei soggetti diversamente abili, di chiunque gli educatori incontrino nel loro agire). La Scienza dei Computer, perché di Scienza si tratta, quando si rivolge ai bambini può essere trasmessa con un particolare occhio di riguardo alla creatività e all’immaginazione. A cominciare dal primo dei passi possibili: spiegare la scatola magica dal nome di Personal Computer. Le innovazioni nei programmi di informatica per bambini coinvolgono anche i genitori. Essi supportano l’apprendimento dei loro bambini e ragazzi a casa e la presenza di buone guide e buoni libri, che non siano dei semplici adattamenti di materiale già esistente (e spesso complesso) e che seguano un percorso pedagogico adatto, è pertanto assolutamente necessaria \cite{buckingham2004}. Importante è anche l’interazione educativa fra insegnanti e allievi che è ancora di là da essere completamente compresa, in particolare per gli studenti affetti da disabilità. Una vera sfida: solitamente i contenuti dell’informatica per bambini con bisogni educativi speciali non sono prioritariamente considerati. Ciò allarga ulteriormente il divario con i bambini normo-dotati, frapponendo barriere a barriere: da quelle sociali a quelle culturali, per finire con quelle tecnologiche. La speranza è che la traduzione dei contenuti dell’informatica in racconti e immagini contribuisca ad aiutare chi si occupa di diverse abilità. Non meno importante è anche l’attenzione alla “neutralità di genere”. L’approccio deve essere, in altre parole, il medesimo per bambini e bambine, senza comunicare con modalità che possano escludere uno dei due sessi. Tale modo, soprattutto in ambito tecnico, apparirebbe imprescindibile: troppo spesso si afferma che i bambini siano più portati per le scienze mentre le bambine per le materie umanistiche. Quanto sia vera questa affermazione non sta a me dirlo ma, sicuramente, partire considerando la neutralità di genere è assai importante. Si è quindi cercato di mettere assieme tutti questi ingredienti: attenzione al mondo dei bambini, a quello degli insegnanti, a quello dei genitori, a chi ha bisogni educativi diversi, senza presentare i contenuti solo ai maschi o solo alle femmine. Per mescolare questi ingredienti si è tenuto conto delle scrupolose ed attente valutazioni di professori stranieri ed italiani, i quali hanno manifestato un enorme interesse per la novità dell’approccio. Tuttavia, il frutto di queste pagine rappresenta solo un tentativo. È il tentativo di fornire un nuovo modo di spiegare i concetti informatici: se anche solo una frase, un’analogia o una figura permetterà a chiunque, e ai bambini soprattutto, di cogliere un significato reale, allora questo tentativo avrà comunque avuto una connotazione positiva. Ciò permetterà di far continuare il progetto di questo libro con altri che potranno coprire tutti i mondi dell’affascinante, e per certi tratti misterioso, universo chiamato informatica. Disegni da colorare per i bambini, materiale di approfondimento per insegnanti e genitori e informazioni sempre aggiornate sono reperibili nel sito www.ilregnodisipiuh.org.

Nel regno di Si-Piuh. I personaggi del Regno

BIANCO, Giovanni
2007-01-01

Abstract

Questo libro è l’incontro tra due culture: quella tecnica, in particolare l’informatica, e quella umanistica, in particolare la pedagogia. Esso, tuttavia, non è né un manuale di Informatica né di Pedagogia generale: ce ne sono in commercio molti e molto ben fatti. È, invece, il tentativo di mettere in luce un problema molto serio del modo di educare e di fare scuola: sebbene, infatti, l’insegnamento dell’informatica (o la Computer Science, internazionalmente parlando) sia considerato di priorità irrinunciabile nella maggior parte dei paesi del mondo, i curricoli, ovvero l’elencazione degli argomenti e i metodi per veicolarli, non sembrano appropriati per il mondo dei bambini. I bambini, infatti, hanno bisogno di linguaggi specifici, di modelli propri, di metodi particolari di presentazione dei contenuti. E per mettere in atto ciò, occorre partire dapprincipio, ma non limitatamente, dagli educatori. Nell’insegnamento di Informatica che ho tenuto nel Corso di Laurea di Scienze dell’Educazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo di Verona, ho tentato di impostare un modo nuovo di trasmettere i contenuti ai futuri educatori (in particolare dei bambini, ma anche degli anziani, dei soggetti diversamente abili, di chiunque gli educatori incontrino nel loro agire). La Scienza dei Computer, perché di Scienza si tratta, quando si rivolge ai bambini può essere trasmessa con un particolare occhio di riguardo alla creatività e all’immaginazione. A cominciare dal primo dei passi possibili: spiegare la scatola magica dal nome di Personal Computer. Le innovazioni nei programmi di informatica per bambini coinvolgono anche i genitori. Essi supportano l’apprendimento dei loro bambini e ragazzi a casa e la presenza di buone guide e buoni libri, che non siano dei semplici adattamenti di materiale già esistente (e spesso complesso) e che seguano un percorso pedagogico adatto, è pertanto assolutamente necessaria \cite{buckingham2004}. Importante è anche l’interazione educativa fra insegnanti e allievi che è ancora di là da essere completamente compresa, in particolare per gli studenti affetti da disabilità. Una vera sfida: solitamente i contenuti dell’informatica per bambini con bisogni educativi speciali non sono prioritariamente considerati. Ciò allarga ulteriormente il divario con i bambini normo-dotati, frapponendo barriere a barriere: da quelle sociali a quelle culturali, per finire con quelle tecnologiche. La speranza è che la traduzione dei contenuti dell’informatica in racconti e immagini contribuisca ad aiutare chi si occupa di diverse abilità. Non meno importante è anche l’attenzione alla “neutralità di genere”. L’approccio deve essere, in altre parole, il medesimo per bambini e bambine, senza comunicare con modalità che possano escludere uno dei due sessi. Tale modo, soprattutto in ambito tecnico, apparirebbe imprescindibile: troppo spesso si afferma che i bambini siano più portati per le scienze mentre le bambine per le materie umanistiche. Quanto sia vera questa affermazione non sta a me dirlo ma, sicuramente, partire considerando la neutralità di genere è assai importante. Si è quindi cercato di mettere assieme tutti questi ingredienti: attenzione al mondo dei bambini, a quello degli insegnanti, a quello dei genitori, a chi ha bisogni educativi diversi, senza presentare i contenuti solo ai maschi o solo alle femmine. Per mescolare questi ingredienti si è tenuto conto delle scrupolose ed attente valutazioni di professori stranieri ed italiani, i quali hanno manifestato un enorme interesse per la novità dell’approccio. Tuttavia, il frutto di queste pagine rappresenta solo un tentativo. È il tentativo di fornire un nuovo modo di spiegare i concetti informatici: se anche solo una frase, un’analogia o una figura permetterà a chiunque, e ai bambini soprattutto, di cogliere un significato reale, allora questo tentativo avrà comunque avuto una connotazione positiva. Ciò permetterà di far continuare il progetto di questo libro con altri che potranno coprire tutti i mondi dell’affascinante, e per certi tratti misterioso, universo chiamato informatica. Disegni da colorare per i bambini, materiale di approfondimento per insegnanti e genitori e informazioni sempre aggiornate sono reperibili nel sito www.ilregnodisipiuh.org.
2007
788889846827
informatica; bambini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/32259
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