I giovani oggi formano quella che qualcuno ha chiamato una "generazione invisibile". Scorrendo i risultati delle ricerche italiane sull'argomento, dagli anni ottanta in avanti, ci si accorge che è comune una costante, allarmata denuncia del progressivo ritiro delle giovani generazioni nel privato. Dopo l'euforia movimentista, la maggioranza degli studi non può far altro che sottolineare il fascino che il lato personale, intimo, famigliare dell'esperienza, impietosamente, esercita su di loro: scomparsi i cortei dalle piazze, i giovani abitano il sotterraneo. Questo volume cerca di ragionare sulla questione utilizzando un punto di vista differente: nelle profondità impenetrabili del loro "privato" i ragazzi fanno moltissime cose, alcune delle quali estremamente visibili e dalla forte valenza pubblica. A parere dell'autore non si tratta quindi di denunciare una degenerazione o una caduta di valori, ma di prendere atto di un conflitto tra visioni differenti del mondo e della società. Per sostenere questa tesi, occorre riflettere sulle crescenti distanze culturali che separano le generazioni: mondi giovanili e mondi adulti evidenziano universi simbolici ed attribuzioni di senso vistosamente diversi, con tutto ciò che ne consegue sul piano della costruzione delle identità individuali. I giovani, agli occhi adulti, si sono trasformati in stranieri. La prospettiva è sviluppata sia sul piano teorico che su quello empirico. Nella prima parte lo scritto presenta una discussione sulla nascita del concetto di cultura giovanile e delle possibilità che la sociologia ha di articolarne una descrizione empirica. A questo proposito, è riservato un certo spazio all'esame dell'approccio etnografico e dei suoi presupposti epistemologici e metodologici. Nella seconda parte è presentata invece un'indagine etnografica sul consumo di sostanze nell'area urbana bolognese. Il tema non è casuale: le pratiche legate al consumo di stupefacenti, mai prima d'ora diffuse tra i giovani in modo così trasversale, rappresentano un buon esempio delle conseguenze pratiche del fossato culturale che separa giovani ed adulti.

I giovani come stranieri. Cultura giovanile e consumo di sostanze

MORI, Luca
2004-01-01

Abstract

I giovani oggi formano quella che qualcuno ha chiamato una "generazione invisibile". Scorrendo i risultati delle ricerche italiane sull'argomento, dagli anni ottanta in avanti, ci si accorge che è comune una costante, allarmata denuncia del progressivo ritiro delle giovani generazioni nel privato. Dopo l'euforia movimentista, la maggioranza degli studi non può far altro che sottolineare il fascino che il lato personale, intimo, famigliare dell'esperienza, impietosamente, esercita su di loro: scomparsi i cortei dalle piazze, i giovani abitano il sotterraneo. Questo volume cerca di ragionare sulla questione utilizzando un punto di vista differente: nelle profondità impenetrabili del loro "privato" i ragazzi fanno moltissime cose, alcune delle quali estremamente visibili e dalla forte valenza pubblica. A parere dell'autore non si tratta quindi di denunciare una degenerazione o una caduta di valori, ma di prendere atto di un conflitto tra visioni differenti del mondo e della società. Per sostenere questa tesi, occorre riflettere sulle crescenti distanze culturali che separano le generazioni: mondi giovanili e mondi adulti evidenziano universi simbolici ed attribuzioni di senso vistosamente diversi, con tutto ciò che ne consegue sul piano della costruzione delle identità individuali. I giovani, agli occhi adulti, si sono trasformati in stranieri. La prospettiva è sviluppata sia sul piano teorico che su quello empirico. Nella prima parte lo scritto presenta una discussione sulla nascita del concetto di cultura giovanile e delle possibilità che la sociologia ha di articolarne una descrizione empirica. A questo proposito, è riservato un certo spazio all'esame dell'approccio etnografico e dei suoi presupposti epistemologici e metodologici. Nella seconda parte è presentata invece un'indagine etnografica sul consumo di sostanze nell'area urbana bolognese. Il tema non è casuale: le pratiche legate al consumo di stupefacenti, mai prima d'ora diffuse tra i giovani in modo così trasversale, rappresentano un buon esempio delle conseguenze pratiche del fossato culturale che separa giovani ed adulti.
2004
9788846454461
Cultura giovanile; identità; consumo di sostanze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/303202
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