I sistemi finanziari europei hanno sperimentato nel recente passato e stanno tuttora sperimentando profondi ed irreversibili mutamenti strutturali. La progressiva integrazione a livello internazionale, l’intro-duzione della moneta unica, l’innovazione finanziaria (in termini di prodotti, processi e intermediari) e tecnologica, l’intensificazione della concorrenza nell’intermediazione finanziaria, la progressiva integrazione e convergenza tra i differenti settori, associati ad un aumento del-l’importanza assunta, nell’attività di intermediazione, dai mercati finanziari, nonché la manifestazione di talune forme patologiche nel loro funzionamento hanno riacceso il dibattito – forse mai sopito – sull’op-portunità e sulle modalità più adeguate di interventi di regolamentazione e vigilanza. In particolare, il problema che si pone, è quello di progettare una architettura di regole e controlli più efficace ed efficiente, che consenta di tener adeguatamente conto dei profili evolutivi dei sistemi finanziari, della possibilità di valorizzare anche l’imprendito-rialità e la conoscenza propria degli intermediari finanziari e delle forze e dei meccanismi di mercato al fine di raggiungere l’obbiettivo ultimo della tutela del risparmio. Il quadro ora delineato costituisce lo spunto per l’analisi di alcune problematiche di particolare rilievo, a cui il presente studio è dedicato. Il lavoro si struttura in due parti, la prima avente ad oggetto i profili teorici dell’intermediazione finanziaria e la seconda focalizzata sulle problematiche della regolamentazione e vigilanza sui sistemi finanziari. Le due parti sono idealmente legate dal filo rosso dell’imperfezione intrinseca nei sistemi finanziari. Nella prima parte, infatti, l’analisi delle caratteristiche della transazione finanziaria consente di comprendere i fallimenti che connotano i mercati finanziari e che stanno alla base dei diversi filoni teorici che si sono succeduti nel tempo per giustificare la presenza degli intermediari finanziari, volta a limitare le suddette imperfezioni. Nella seconda parte, dopo aver brevemente descritto le funzioni svolte dal sistema finanziario e le sue principali caratteristiche morfologiche, si affronta il problema della sua regolamentazione; quest’ul-tima sembra trovare, a sua volta, giustificazione a livello teorico nel fatto che lo sviluppo degli intermediari finanziari non riesce ad eliminare completamente le imperfezioni dei mercati e, anzi, se possibile, ne crea di ulteriori e talvolta più complesse da trattare. L’obbiettivo della regolamentazione e della vigilanza sul sistema finanziario sembra quindi riconducibile alla eliminazione di dette imperfezioni e alla tutela del risparmio attraverso l’approntamento di strumenti e metodi, regole e controlli (non solo esterni) che garantiscano la stabilità e l’efficienza del sistema stesso. In questa parte, lo studio prosegue cercando di analizzare i principali riflessi che l’evoluzione dei sistemi finanziari comporta sull’organizzazione della regolamentazione e il dibattito sul ruolo che svolgono in tale ambito le Banche Centrali. Dopo aver affrontato il problema dei costi della regolamentazione ed aver analizzato le caratteristiche degli strumenti di vigilanza del sistema finanziario italiano, il lavoro affronta alcune tematiche rilevanti a livello di regolamentazione e collegate all’evoluzione dei sistemi finanziari: la presenza di conglomerati, l’integrazione a livello europeo e la progressiva tendenza verso la valorizzazione della regolamentazione “interna” e della disciplina del mercato.

Profili teorici e di regolamentazione dei Sistemi Finanziari

PICHLER, Flavio
2005-01-01

Abstract

I sistemi finanziari europei hanno sperimentato nel recente passato e stanno tuttora sperimentando profondi ed irreversibili mutamenti strutturali. La progressiva integrazione a livello internazionale, l’intro-duzione della moneta unica, l’innovazione finanziaria (in termini di prodotti, processi e intermediari) e tecnologica, l’intensificazione della concorrenza nell’intermediazione finanziaria, la progressiva integrazione e convergenza tra i differenti settori, associati ad un aumento del-l’importanza assunta, nell’attività di intermediazione, dai mercati finanziari, nonché la manifestazione di talune forme patologiche nel loro funzionamento hanno riacceso il dibattito – forse mai sopito – sull’op-portunità e sulle modalità più adeguate di interventi di regolamentazione e vigilanza. In particolare, il problema che si pone, è quello di progettare una architettura di regole e controlli più efficace ed efficiente, che consenta di tener adeguatamente conto dei profili evolutivi dei sistemi finanziari, della possibilità di valorizzare anche l’imprendito-rialità e la conoscenza propria degli intermediari finanziari e delle forze e dei meccanismi di mercato al fine di raggiungere l’obbiettivo ultimo della tutela del risparmio. Il quadro ora delineato costituisce lo spunto per l’analisi di alcune problematiche di particolare rilievo, a cui il presente studio è dedicato. Il lavoro si struttura in due parti, la prima avente ad oggetto i profili teorici dell’intermediazione finanziaria e la seconda focalizzata sulle problematiche della regolamentazione e vigilanza sui sistemi finanziari. Le due parti sono idealmente legate dal filo rosso dell’imperfezione intrinseca nei sistemi finanziari. Nella prima parte, infatti, l’analisi delle caratteristiche della transazione finanziaria consente di comprendere i fallimenti che connotano i mercati finanziari e che stanno alla base dei diversi filoni teorici che si sono succeduti nel tempo per giustificare la presenza degli intermediari finanziari, volta a limitare le suddette imperfezioni. Nella seconda parte, dopo aver brevemente descritto le funzioni svolte dal sistema finanziario e le sue principali caratteristiche morfologiche, si affronta il problema della sua regolamentazione; quest’ul-tima sembra trovare, a sua volta, giustificazione a livello teorico nel fatto che lo sviluppo degli intermediari finanziari non riesce ad eliminare completamente le imperfezioni dei mercati e, anzi, se possibile, ne crea di ulteriori e talvolta più complesse da trattare. L’obbiettivo della regolamentazione e della vigilanza sul sistema finanziario sembra quindi riconducibile alla eliminazione di dette imperfezioni e alla tutela del risparmio attraverso l’approntamento di strumenti e metodi, regole e controlli (non solo esterni) che garantiscano la stabilità e l’efficienza del sistema stesso. In questa parte, lo studio prosegue cercando di analizzare i principali riflessi che l’evoluzione dei sistemi finanziari comporta sull’organizzazione della regolamentazione e il dibattito sul ruolo che svolgono in tale ambito le Banche Centrali. Dopo aver affrontato il problema dei costi della regolamentazione ed aver analizzato le caratteristiche degli strumenti di vigilanza del sistema finanziario italiano, il lavoro affronta alcune tematiche rilevanti a livello di regolamentazione e collegate all’evoluzione dei sistemi finanziari: la presenza di conglomerati, l’integrazione a livello europeo e la progressiva tendenza verso la valorizzazione della regolamentazione “interna” e della disciplina del mercato.
2005
8814117047
Sistema finanziario; Rischi; Regolamentazione
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