Nei primi secoli dell´età moderna la convinzione che l´essere umano necessiti di una pausa periodica dalle sue occupazioni divenne luogo comune nella cultura europea. Il volume ripercorre fasi ed evoluzione dei moderni concetti di divertimento e passatempo: dal beneplacito della letteratura medica, che approvava un ampio ventaglio di attività fisiche, giudicandole utili alla conservazione della salute, alla riflessione morale che, sotto l´influsso di Aristotele, inventò l´idea di un´arte del divertire se stessi e i propri interlocutori; per praticarla, si trattava di mantenere il giusto mezzo tra il riso e la serietà eccessivi. Continuando con i teologi, che produssero categorie loro proprie, la base ideologica per censurare ogni ludicità potenzialmente peccaminosa, per giungere alle città italiane, che svilupparono un filone specifico di studi giuridici, particolarmente attenti a soppesare le implicazioni del gioco d´azzardo. Ma nel discorso giuridico non dominava sempre la logica delle proibizioni: il potere politico aveva buoni motivi per tollerare e perfino per promuovere una serie di passatempi. Il rango sociale, il genere e l´età dei soggetti inevitabilmente influenzavano la pratica di ciascun divertimento. In fin dei conti, la dimensione del tempo libero si affermò ben prima della rivoluzione industriale: ciò che se ne fece - e ciò che se ne scrisse - giocarono un ruolo importante nel dar forma a un´epoca come il Rinascimento, e all´immagine di sè che ci ha tramandato.

Passatempi rinascimentali. Storia culturale del divertimento in Europa (secoli XV-XVII). Con un saggio di Peter Burke

ARCANGELI, Alessandro
2004-01-01

Abstract

Nei primi secoli dell´età moderna la convinzione che l´essere umano necessiti di una pausa periodica dalle sue occupazioni divenne luogo comune nella cultura europea. Il volume ripercorre fasi ed evoluzione dei moderni concetti di divertimento e passatempo: dal beneplacito della letteratura medica, che approvava un ampio ventaglio di attività fisiche, giudicandole utili alla conservazione della salute, alla riflessione morale che, sotto l´influsso di Aristotele, inventò l´idea di un´arte del divertire se stessi e i propri interlocutori; per praticarla, si trattava di mantenere il giusto mezzo tra il riso e la serietà eccessivi. Continuando con i teologi, che produssero categorie loro proprie, la base ideologica per censurare ogni ludicità potenzialmente peccaminosa, per giungere alle città italiane, che svilupparono un filone specifico di studi giuridici, particolarmente attenti a soppesare le implicazioni del gioco d´azzardo. Ma nel discorso giuridico non dominava sempre la logica delle proibizioni: il potere politico aveva buoni motivi per tollerare e perfino per promuovere una serie di passatempi. Il rango sociale, il genere e l´età dei soggetti inevitabilmente influenzavano la pratica di ciascun divertimento. In fin dei conti, la dimensione del tempo libero si affermò ben prima della rivoluzione industriale: ciò che se ne fece - e ciò che se ne scrisse - giocarono un ruolo importante nel dar forma a un´epoca come il Rinascimento, e all´immagine di sè che ci ha tramandato.
2004
9788843031405
storia culturale; tempo libero; gioco; Rinascimento
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