Il modo in cui il pensiero sociologico concepisce, mette in opera e riflette su uno dei fondamenti che istituiscono il suo sapere, cioè l’azione sociale, è anche una delle porte di accesso privilegiate per comprendere gli sviluppi, non sempre lineari, della sua storia passata e presente, nonché della sua concreta operatività. I saggi qui raccolti, presupponendo i guadagni che la riflessione sociologica ha ottenuto sul tema, si sono però orientati in direzione dei confini su cui, forse troppo acriticamente, si è assestata. Questo per forzarne i limiti e allargare le possibilità di comprensione che, attraverso l’azione sociale ed una epistemologia realista, l’elevatissima differenziazione dei fenomeni sociali oggi richiedono a chi fa ricerca. Il “ritorno” dell’attore, e della sua intrinseca natura sociale, la scoperta della sua immanente relazionalità, se da una parte ridimensionano ulteriormente la stagione, che è pur stata ricca di stimoli, in cui l’azione veniva pensata come “prassi” trasformativa o come oggetto di una teoria generale, dall’altra rilanciano il pensiero e la ricerca su un orizzonte tutto da esplorare, in cui il sociale viene scoperto, o riscoperto, come parte di noi prima ancora di essere noi parte di esso. Questa reciproca appartenenza ci obbliga a riformulare la nozione di società sulla “realtà sociale”, intesa come attuazione relazionale degli attori, entro cui si trova celata una intrascendibile appropriazione, quella tra società e persona

L'attuarsi della società. Saggi teorici sull'azione sociale e il realismo sociologico

MORANDI, Emmanuele
2002-01-01

Abstract

Il modo in cui il pensiero sociologico concepisce, mette in opera e riflette su uno dei fondamenti che istituiscono il suo sapere, cioè l’azione sociale, è anche una delle porte di accesso privilegiate per comprendere gli sviluppi, non sempre lineari, della sua storia passata e presente, nonché della sua concreta operatività. I saggi qui raccolti, presupponendo i guadagni che la riflessione sociologica ha ottenuto sul tema, si sono però orientati in direzione dei confini su cui, forse troppo acriticamente, si è assestata. Questo per forzarne i limiti e allargare le possibilità di comprensione che, attraverso l’azione sociale ed una epistemologia realista, l’elevatissima differenziazione dei fenomeni sociali oggi richiedono a chi fa ricerca. Il “ritorno” dell’attore, e della sua intrinseca natura sociale, la scoperta della sua immanente relazionalità, se da una parte ridimensionano ulteriormente la stagione, che è pur stata ricca di stimoli, in cui l’azione veniva pensata come “prassi” trasformativa o come oggetto di una teoria generale, dall’altra rilanciano il pensiero e la ricerca su un orizzonte tutto da esplorare, in cui il sociale viene scoperto, o riscoperto, come parte di noi prima ancora di essere noi parte di esso. Questa reciproca appartenenza ci obbliga a riformulare la nozione di società sulla “realtà sociale”, intesa come attuazione relazionale degli attori, entro cui si trova celata una intrascendibile appropriazione, quella tra società e persona
2002
9788846440099
realismo sociologico; sociologia dell'antichità; modernità sociologica
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