Il contributo analizza il concreto campo di applicazione del mandato d'arresto europeo, distinguendo, alla luce del superamento del del requisito della "doppia incriminazione", fra reati riconducibili alla “lista positiva” contenuta nella decisione quadro, per cui si deve prescindere dalla verifica di detto requisito, e reati “fuori lista”, per i quali essa permane, ferme le peculiarità di disciplina relative ai reati fiscali, doganali e finanziari. La legge 22 aprile 2005, n. 69 di attuazione in Italia dela decisione quadro non si attiene però a detti criteri, in quanto pretende di riaffermare in generale il requisito della “doppia punibilità”, giungendo poi ad una abnorme disciplina interna per i reati fiscali, doganali e finanziari e ad un'autonoma riformulazione "nazionale" dei “fatti” di reato inclusi nella “lista positiva”. Di questi vengono specificamente analizzati, a titolo paradigmatico, alcuni ambiti particolarmente significativi, quali la partecipazione a un’organizzazione criminale, i reati di terrorismo, i reati di criminalità informatica. In sede di rilievi conclusivi l'Autore sottolinea l'inadeguatezza tecnico giuridica e politico-criminale della legge italiana che in realtà non si conforma correttamente alle previsioni della decisione quadro europea.

Il campo di applicazione del mandato d’arresto europeo: i reati “in lista” e “fuori lista” e la disciplina della legge italiana di attuazione

PICOTTI, Lorenzo
2005-01-01

Abstract

Il contributo analizza il concreto campo di applicazione del mandato d'arresto europeo, distinguendo, alla luce del superamento del del requisito della "doppia incriminazione", fra reati riconducibili alla “lista positiva” contenuta nella decisione quadro, per cui si deve prescindere dalla verifica di detto requisito, e reati “fuori lista”, per i quali essa permane, ferme le peculiarità di disciplina relative ai reati fiscali, doganali e finanziari. La legge 22 aprile 2005, n. 69 di attuazione in Italia dela decisione quadro non si attiene però a detti criteri, in quanto pretende di riaffermare in generale il requisito della “doppia punibilità”, giungendo poi ad una abnorme disciplina interna per i reati fiscali, doganali e finanziari e ad un'autonoma riformulazione "nazionale" dei “fatti” di reato inclusi nella “lista positiva”. Di questi vengono specificamente analizzati, a titolo paradigmatico, alcuni ambiti particolarmente significativi, quali la partecipazione a un’organizzazione criminale, i reati di terrorismo, i reati di criminalità informatica. In sede di rilievi conclusivi l'Autore sottolinea l'inadeguatezza tecnico giuridica e politico-criminale della legge italiana che in realtà non si conforma correttamente alle previsioni della decisione quadro europea.
2005
8834857488
mandato d'arresto europeo; legge italiana d'attuazione; reati in lista; reati fuori lista
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