L’articolo analizza la traduzione italiana pubblicata da Raffaele Riccio nel 1993 dell’Examen de ingenios para las ciencias. La versione ha il coraggio di rompere un lungo silenzio e di stimolare un’abbondante messe di riflessioni sull’illustre medico navarrino. Nondimeno il saggio fornisce anche alcuni elementi di forte perplessità dinanzi alla traduzione di Riccio, tra i quali quello di tradurre l’opera dall’ottocentesca edizione della Biblioteca de Autores Españoles, dando per inesistenti sia il lavoro di Rodrigo Sanz (1930), sia quello di Esteban Torre (1977), sia il pregevole sforzo ecdotico di Guillermo Serés pubblicato da Cátedra (1989), sia quello di Felisa Fresco Otero (1991)
La traduzione e la trasmissione del testo: Juan Huarte de San Juan, Esame degli Ingegni a cura di Raffaele Riccio
GAMBIN, Felice
1995-01-01
Abstract
L’articolo analizza la traduzione italiana pubblicata da Raffaele Riccio nel 1993 dell’Examen de ingenios para las ciencias. La versione ha il coraggio di rompere un lungo silenzio e di stimolare un’abbondante messe di riflessioni sull’illustre medico navarrino. Nondimeno il saggio fornisce anche alcuni elementi di forte perplessità dinanzi alla traduzione di Riccio, tra i quali quello di tradurre l’opera dall’ottocentesca edizione della Biblioteca de Autores Españoles, dando per inesistenti sia il lavoro di Rodrigo Sanz (1930), sia quello di Esteban Torre (1977), sia il pregevole sforzo ecdotico di Guillermo Serés pubblicato da Cátedra (1989), sia quello di Felisa Fresco Otero (1991)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.