Il saggio affronta la questione dell’adeguatezza della vigente legislazione penale italiana posta a protezione degli interessi finanziari delle Comunità europee e, più in generale, degli strumenti penali di contrasto alle frodi in pubbliche sovvenzioni, che rappresentano il terreno privilegiato d’azione della criminalità economica ed un preoccupante mezzo di finanziamento di quella organizzata e mafiosa. Benché l'Italia sia ripetuttamente intervenuta con leggi di riforma del codice penale e della legislazione complemetare per dare attuazione agli strumenti della Comunità e dell'Unione europea in questa materia, ed in specie alla Convenzione PIF del 1995, una compiuta indagine sull’effettività di tale proclamata “esecuzione” svolta alla luce della prassi giudiziaria che ne è seguita porta a conclusioni assai critiche, non essendo sufficienti le enunciazioni normative della legislazione nazionale (già di per sé non prive di significative lacune) a garantire il pieno adempimento degli obblighi nascenti dagli atti dell’Unione europea, come da tempo rileva la giurisprudenza della Corte di Giustizia con riferimento più generlae ai rapporti fra diritto comunitario e diritto interno.

L’attuazione in Italia degli strumenti dell’Unione europea per la protezione penale degli interessi finanziari comunitari

PICOTTI, Lorenzo
2006-01-01

Abstract

Il saggio affronta la questione dell’adeguatezza della vigente legislazione penale italiana posta a protezione degli interessi finanziari delle Comunità europee e, più in generale, degli strumenti penali di contrasto alle frodi in pubbliche sovvenzioni, che rappresentano il terreno privilegiato d’azione della criminalità economica ed un preoccupante mezzo di finanziamento di quella organizzata e mafiosa. Benché l'Italia sia ripetuttamente intervenuta con leggi di riforma del codice penale e della legislazione complemetare per dare attuazione agli strumenti della Comunità e dell'Unione europea in questa materia, ed in specie alla Convenzione PIF del 1995, una compiuta indagine sull’effettività di tale proclamata “esecuzione” svolta alla luce della prassi giudiziaria che ne è seguita porta a conclusioni assai critiche, non essendo sufficienti le enunciazioni normative della legislazione nazionale (già di per sé non prive di significative lacune) a garantire il pieno adempimento degli obblighi nascenti dagli atti dell’Unione europea, come da tempo rileva la giurisprudenza della Corte di Giustizia con riferimento più generlae ai rapporti fra diritto comunitario e diritto interno.
2006
Lotta alle frodi comunitarie; tutela penale degli interessi finanziari europei; attuazione delle fonti europee nell'ordinamento penale italiano; armonizzazione
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