L’itinerario comprende Praglia, Balduina, Corezzola, Lendinara e Cittadella. Dell’abbaziale benedettina di Santa Maria Assunta di Praglia si considera il progetto architettonico riferito a Tullio Lombardo. Del complesso monastico si esaminano gli affreschi seguenti: il Crocifisso e i due dolenti di Bartolomeo Montagna del Refettorio, la Deposizione di Cristo e i santi Benedetto e Scolastica di Girolamo dal Santo del Capitolo, il Cristo deposto di un ambiente attiguo al capitolo assegnabile alla bottega di Bartolomeo Montagna. Alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Balduina appartiene la tavola della Sacra famiglia di Girolamo da Treviso il Giovane che si colloca nella problematica fase giorgionesca, ossia nel secondo decennio del Cinquecento, come poche altre opere contrassegnate dal monogramma più credibilmente riconducibili al pittore che è attestato a Bologna solo dal 1519. Si illustra l’affresco con Sacra conversazione di Girolamo dal Santo della chiesa parrocchiale di Corezzola assegnabile al 1521 circa. Si tratta di un esempio significativo di come il pittore padovano accolga il lascito di Giorgione attraverso l’interpretazione datane a Padova da Tiziano e dal Romanino. Nell’itinerario giorgionesco della Bassa Padovana non poteva mancare la segnalazione della Madonna con il Bambino e un angelo musicante, tavola firmata e datata da Domenico Mancini nel 1511. Si tratta dello scomparto centrale di un polittico disperso destinato al duomo di Santa Sofia. Del pittore non si conoscono altre opere documentate. Questa superstite accerta ad una data cruciale l’attività di un pittore al passo con i tempi, con riferimento a un prototipo di Giovanni Bellini, ma interpretato accogliendo il tonalismo di Giorgione e Tiziano. Si fa cenno, infine, agli affreschi del Palazzo Pretorio di Cittadella recuperati negli ultimi anni. Sono testimonianza della presenza in questa residenza cittadina della corte di Pandolfo IV Malatesta a partire dal 1504. Si tratta di un complesso programma iconografico con le effigi di uomini e donne illustri e le loro imprese che non ha corrispondenti in territorio veneto. Si manifesta in questa decorazione un linguaggio complesso, tanto che il problema attributivo rimane ancora aperto.

Bassa Padovana

Giorgio Fossaluzza
2009-01-01

Abstract

L’itinerario comprende Praglia, Balduina, Corezzola, Lendinara e Cittadella. Dell’abbaziale benedettina di Santa Maria Assunta di Praglia si considera il progetto architettonico riferito a Tullio Lombardo. Del complesso monastico si esaminano gli affreschi seguenti: il Crocifisso e i due dolenti di Bartolomeo Montagna del Refettorio, la Deposizione di Cristo e i santi Benedetto e Scolastica di Girolamo dal Santo del Capitolo, il Cristo deposto di un ambiente attiguo al capitolo assegnabile alla bottega di Bartolomeo Montagna. Alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Balduina appartiene la tavola della Sacra famiglia di Girolamo da Treviso il Giovane che si colloca nella problematica fase giorgionesca, ossia nel secondo decennio del Cinquecento, come poche altre opere contrassegnate dal monogramma più credibilmente riconducibili al pittore che è attestato a Bologna solo dal 1519. Si illustra l’affresco con Sacra conversazione di Girolamo dal Santo della chiesa parrocchiale di Corezzola assegnabile al 1521 circa. Si tratta di un esempio significativo di come il pittore padovano accolga il lascito di Giorgione attraverso l’interpretazione datane a Padova da Tiziano e dal Romanino. Nell’itinerario giorgionesco della Bassa Padovana non poteva mancare la segnalazione della Madonna con il Bambino e un angelo musicante, tavola firmata e datata da Domenico Mancini nel 1511. Si tratta dello scomparto centrale di un polittico disperso destinato al duomo di Santa Sofia. Del pittore non si conoscono altre opere documentate. Questa superstite accerta ad una data cruciale l’attività di un pittore al passo con i tempi, con riferimento a un prototipo di Giovanni Bellini, ma interpretato accogliendo il tonalismo di Giorgione e Tiziano. Si fa cenno, infine, agli affreschi del Palazzo Pretorio di Cittadella recuperati negli ultimi anni. Sono testimonianza della presenza in questa residenza cittadina della corte di Pandolfo IV Malatesta a partire dal 1504. Si tratta di un complesso programma iconografico con le effigi di uomini e donne illustri e le loro imprese che non ha corrispondenti in territorio veneto. Si manifesta in questa decorazione un linguaggio complesso, tanto che il problema attributivo rimane ancora aperto.
2009
Praglia, Balduina, Corezzola, Lendinara e Cittadella, Tullio Lombardo, Bartolomeo Montagna, Girolamo dal Santo, Girolamo da Treviso il Giovane, Giovanni Bellini, Giorgione, Tiziano Vecellio, Domenico Mancini, Dosso Dossi, Pandolfo IV Malatesta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1036383
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