The present essay discusses the electoral system of the Superior Council of the Judiciary. After brief introductory considerations on electoral systems in general, it describes the various electoral systems used thus far to elect SCJ members. It highlights that, starting from the second half of the 1960s, the electoral process has been managed by parties, or rather political associations of magistrates which compose the National Association of Magistrates. These associations have exercised a growing influence on the Council, jeopardizing the internal independence of the judges. The essay then focuses on the electoral system in force, governed by law no. 44/2002. This law abolished the list vote, and thus formally excluded parties from the elections without reducing their power, which has actually increased (all the judges elected to the Council belong to parties). The essay later analyses the proposed modification of the electoral system contained in government bill n. 2681 of 2020, which provides for a double-shift majority system with single-member constituencies to reduce party power. The essay concludes that no modification of the electoral system can guarantee the reduction of party power within the SCJ. Therefore, there are those who propose a draw vote, which would require a revision of the Constitution. To counter careerism in the judiciary, its main problem today, it is instead necessary to change the judiciary.

Il saggio si occupa del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura. Dopo alcune brevi considerazioni introduttive sui sistemi elettorali in generale, esso descrive sinteticamente i diversi sistemi elettorali finora utilizzati per eleggere i componenti togati del Consiglio, evidenziando che a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta del secolo scorso la competizione elettorale è stata gestita dalle correnti, ossia dalle associazioni politico-ideali dei magistrati in cui si articola l'Associazione nazionale magistrati, che nel corso del tempo si sono poi trasformate in centri di potere, mettendo a rischio l'indipendenza interna dei magistrati. Il saggio si sofferma, poi, sul sistema vigente, disciplinato dalla legge n. 44/2002, la quale ha abolito il voto di lista, escludendo così formalmente le correnti dalle elezioni, senza riuscire però a ridurre il loro potere, che è anzi aumentato (tutti i magistrati eletti al Consiglio appartengono sempre alle correnti). Il saggio prosegue analizzando la proposta di modifica del sistema elettorale contenuta nel disegno di legge governativo n. 2681 del 2020, il quale prevede un sistema maggioritario a doppio turno con collegi uninominali allo scopo di ridurre il potere delle correnti. Il saggio si conclude osservando che nessuna modifica del sistema elettorale può garantire la riduzione del potere delle correnti e che, più che dal correntismo, i rischi per la magistratura provengono dal carrierismo, per contrastare il quale occorrerebbe modificare l'ordinamento giudiziario.

Associazionismo giudiziario e Consiglio Superiore della Magistratura: il problema del sistema elettorale

Ferri Giampietro
Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01

Abstract

The present essay discusses the electoral system of the Superior Council of the Judiciary. After brief introductory considerations on electoral systems in general, it describes the various electoral systems used thus far to elect SCJ members. It highlights that, starting from the second half of the 1960s, the electoral process has been managed by parties, or rather political associations of magistrates which compose the National Association of Magistrates. These associations have exercised a growing influence on the Council, jeopardizing the internal independence of the judges. The essay then focuses on the electoral system in force, governed by law no. 44/2002. This law abolished the list vote, and thus formally excluded parties from the elections without reducing their power, which has actually increased (all the judges elected to the Council belong to parties). The essay later analyses the proposed modification of the electoral system contained in government bill n. 2681 of 2020, which provides for a double-shift majority system with single-member constituencies to reduce party power. The essay concludes that no modification of the electoral system can guarantee the reduction of party power within the SCJ. Therefore, there are those who propose a draw vote, which would require a revision of the Constitution. To counter careerism in the judiciary, its main problem today, it is instead necessary to change the judiciary.
2021
Superior Council of the Judiciary, electoral system, political associations of magistrates
Consiglio Superiore della Magistratura, sistema elettorale, correnti
Il saggio si occupa del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura. Dopo alcune brevi considerazioni introduttive sui sistemi elettorali in generale, esso descrive sinteticamente i diversi sistemi elettorali finora utilizzati per eleggere i componenti togati del Consiglio, evidenziando che a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta del secolo scorso la competizione elettorale è stata gestita dalle correnti, ossia dalle associazioni politico-ideali dei magistrati in cui si articola l'Associazione nazionale magistrati, che nel corso del tempo si sono poi trasformate in centri di potere, mettendo a rischio l'indipendenza interna dei magistrati. Il saggio si sofferma, poi, sul sistema vigente, disciplinato dalla legge n. 44/2002, la quale ha abolito il voto di lista, escludendo così formalmente le correnti dalle elezioni, senza riuscire però a ridurre il loro potere, che è anzi aumentato (tutti i magistrati eletti al Consiglio appartengono sempre alle correnti). Il saggio prosegue analizzando la proposta di modifica del sistema elettorale contenuta nel disegno di legge governativo n. 2681 del 2020, il quale prevede un sistema maggioritario a doppio turno con collegi uninominali allo scopo di ridurre il potere delle correnti. Il saggio si conclude osservando che nessuna modifica del sistema elettorale può garantire la riduzione del potere delle correnti e che, più che dal correntismo, i rischi per la magistratura provengono dal carrierismo, per contrastare il quale occorrerebbe modificare l'ordinamento giudiziario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1046395
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